Cronaca

Sicurezza ed esercizi pubblici,
querelle sulla figura dello steward

Dibattito acceso in consiglio comunale sull’approvazione della Modifica al regolamento di Polizia Locale. Vulnus della questione, è l’introduzione di una responsabilità da parte dei gestori dei pubblici esercizi nel mantenere l’ordine pubblico, con l’idea di istituire la figura dello steward, che si occupi di gestire gli eventi: una scelta che non accoglie il consenso della minoranza, come è emerso dagli interventi dei vari consiglieri.

A partire da Alessandro Fanti (Lega), secondo cui l’amministrazione avrebbe preso decisioni “senza un confronto con le associazioni di categoria, che dal canto loro sono contrarie, così come lo sono gli esercenti”. Dello stesso avviso Pietro Burgazzi (Fdi): “Con quale coraggio l’amministrazione delega di fatto le sue competenze in materia di sicurezza urbana ai titolari degli esercizi commerciali?” ha chiesto. “E chi li tutela, se accade qualcosa? Per questo chiediamo che vengano invitati in commissione i rappresentanti delle associazioni di categoria per per avere un confronto”.

Secondo Carlo Malvezzi (FI), sembra che questo regolamento sia “un tentativo di delegare ai gestori ciò che il Comune non riesce a fare, ossia mantenere l’ordine, perché bisogna ammettere che in effetti è difficile mettere d’accordo chi vuole divertirsi e chi risiede in centro”.

Per Alessandro Zagni (FdI): “viene meno il ruolo che l’amministrazione deve svolgere nel regolare il rapporto tra residenti e titolari di pubblici esercizi. Da troppi anni questo ruolo viene derogato. Chiedere a imprenditori che hanno passato periodo difficile durante la pandemia e che oggi a causa dei rincari energetici non stanno certo meglio, ulteriori sforzi e costi da sostenere, non è opportuno. E’ vero che chi vive in centro ha diritto a riposare, ma dovrebbe essere la polizia municipale a intervenire nel merito. Non solo gli avventori dei pubblici esercizi sarebbero contenti di vedere più vigili in centro, ma anche i residenti. Viviamo in un’epoca in cui la popolazione vive un calo della percezione della sicurezza, anche a causa del dilagante fenomeno delle baby gang. E la risposta è far si che la Polizia Municipale torni ad avere degli organici adeguati per garantire la sicurezza della città”.

Dall’altro lato, la maggioranza sostiene la decisione del Comune: “Si vuole solo dare più incisività a regole che erano già presenti, perché diritti e doveri degli esercenti sono due facce della stessa medaglia. Siamo convinti che i locali debbano avere un ruolo rilevante per il presidio del centro storico” ha detto Enrico Manfredini (Cremona si può).

Peraltro, secondo il consigliere Nicola Pini (Pd), gli stuart sono “figure che già ci sono in moltissime parti d’Italia, e non vedo perché a Cremona dovrebbe essere diverso”.

Un tena che sottolinea anche Roberto Poli (Pd): “Lo stuart non ce lo siamo inventati a Cremona, e questa figura c’era anche nell’ordinanza di Perri, anche se compariva con il nome di tutor. Non si chiede loro di prendere il posto delle forze dell’ordine. Ma avere delle persone che si occupino di controllare l’ordinayo svolgimento ordinato degli eventi è una sicurezza in più per tutti”.

In chiusura, è intervenuta Barbara Manfredini, assessore alla Polizia Locale, che ha specificato di non aver mai ricevuto lamentele in merito da parte degli esercenti, molti dei quali “già utilizzano queste figure, perché si rendono conto di quanto siano utili”.

“Sappiamo bene che laddove ci sono situazioni conflittuali la cosa principale è la collaborazione con le forze dell’ordine” conclude. “Non è questione di delegare dei compiti, ma di lavorare insieme. Le pattuglie non possono essere onnipresenti, mentre un lavoro in coordinamento con i gestori permette di presidiare al meglio il centro ed evitare problemi”.

Laura Bosio

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