Cronaca

Interrompe il Ramadan per venire
in udienza. Ma fa un viaggio a vuoto

Come “curriculum criminale” ha tre pagine di precedenti penali, ma, ligio al dovere, ieri sera il marocchino Rachid Lahrim, 58 anni, ha interrotto il Ramadan e alle 23 ha lasciato Casablanca per imbarcarsi sul volo che lo ha portato in Italia. Da Orio al Serio, Rachid, che per l’andata e il ritorno ha speso 250 euro, ha poi raggiunto il tribunale di Cremona dove era stato citato per testimoniare in un processo per tentata rapina nei confronti del suo presunto complice. Per quell’episodio, accaduto cinque anni fa a Pieve d’Olmi, Rachid ha già patteggiato in udienza preliminare un anno, 6 mesi e 400 euro di multa. A giudizio c’è ancora il connazionale Karim Lemssyeh, 42 anni, che risulta irreperibile. Rachid era pronto a testimoniare, ma la sentenza di patteggiamento pronunciata il 15 febbraio 2021 non è ancora definitiva. Avrebbe quindi dovuto essere sentito con l’assistenza di un legale, ma il giudice, non essendo a conoscenza di possibili ricorsi pendenti, è stato costretto, per poterlo appurare, a rinviare la sua testimonianza. Rachid, che da anni vive a Reggio Emilia dove lavora come saldatore, ha detto che avrebbe comunque fatto rientro in Italia. A Cremona dovrà presentarsi il 16 giugno. “Scusate il disturbo”, ha detto il testimone quando è stato congedato, pronto a tornare in Marocco per riprendere il Ramadan.

L’avvocato Maugeri

L’unico imputato a processo, Karim Lemssyeh, è assistito dall’avvocato Santo Maugeri. Il fatto era accaduto il 7 novembre del 2018 a Pieve d’Olmi, in località San Fiorano, in una delle aziende agricole di proprietà di Marco Scaravonati. Quel giorno il titolare era arrivato in azienda a bordo della sua Toyota Hilux che aveva parcheggiato vicino alla stalla. Poco distante c’erano due dei suoi dipendenti che stavano effettuando dei lavori ad un pozzo. “Ad un certo punto ho sentito del pasticcio, delle urla, e sono uscito dalla stalla per vedere cosa stava succedendo”, aveva raccontato Scaravonati. “Davanti a me c’era una Volkswagen Polo nera che ha tentato di investirmi, mentre un’altra persona è entrata nella mia auto, ma nella foga ha azionato la retro, finendo nel fosso. C’è stato poi un parapiglia con uno dei miei dipendenti, e quando l’uomo al volante del mio fuoristrada è sceso, mi ha colpito al braccio con un sasso e poi ha raccolto una spranga di ferro che ha alzato contro di me, ma sono riuscito a spostarmi e a quel punto lui è fuggito a piedi.

Per l’accusa, Rachid era l’uomo al volante della Polo, mentre Karim colui che aveva cercato di rubare il fuoristrada a Scaravonati e che l’aveva minacciato con la spranga.

Sara Pizzorni

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...