Università, studenti aumentati
del 42% in cinque anni
Crescono gli studenti universitari a Cremona, sebbene di poco: nell’anno scolastico 2022/23 si è assistito ad un incremento del 2,15%, +50 studenti iscritti: a trainare sono soprattutto al Politecnico di Milano (+25, il 3,5%) e all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (+18, il 3%).
Il dato migliora ulteriormente se confrontato con cinque anni fa: rispetto ad allora gli studenti sono aumentati complessivamente del 42% (+697 studenti). La crescita maggiore si è avuta al Politecnico di Milano (+103%) e, a seguire, all’Università Cattolica di Milano (+64%), all’Università di Pavia (+18%) ed all’istituto Monteverdi (+18%), mentre sono diminuiti del 2% all’Università degli studi di Milano e del 7% all’Università degli studi di Brescia. Il dato è stato elaborato dall’Ufficio Statistica della Provincia di Cremona, che ha pubblicato il consueto report nel quale vengono presentati i dati relativi agli studenti iscritti nelle università e negli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam), che hanno sede in provincia di Cremona: Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università degli Studi di Pavia, Università degli Studi di Brescia e Istituto Superiore di Studi Musicali “Claudio Monteverdi” di Cremona.
Gli studenti provengono per la maggior parte dalla Lombardia (1.522, il 64%) e a seguire dall’Emilia Romagna (211, il 9%), dalla Sicilia (86, il 4%), dal Veneto (79, il 3%), dal Piemonte (77, il 3%) e dalla Puglia (74, il 3%). Nell’A.A. 2022/23 gli 851 studenti cremonesi iscritti nelle università del territorio frequentavano soprattutto l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (302, il 35%) e il Politecnico di Milano (181, il 21%). A seguire l’Università degli studi di Pavia (156, il 18%), quella di Brescia (137, il 16%), l’Università degli studi di Milano (39, il 5%) e il Conservatorio Monteverdi (36, il 4%).
Tra le province limitrofe, quella da cui arrivano più studenti è Brescia con 222 ragazzi (il 30%) che frequentano soprattutto l’Università degli studi di Brescia (93) e l’Università degli studi di Pavia (51); da Milano arrivano 147 studenti (20%) che frequentano soprattutto i corsi del Politecnico di Milano (63) e dell’Università degli studi di Pavia (41); da Piacenza arrivano 136 studenti (19%) che frequentano soprattutto il Politecnico di Milano (60); da Bergamo arrivano 66 studenti (9%) che frequentano per la maggior parte l’Università degli Studi di Milano (17) e il Politecnico di Milano (17); da Lodi arrivano 71 studenti (10%), iscritti per lo più al Politecnico di Milano (26); da Mantova arrivano 48 studenti (7%), che frequentano soprattutto il Politecnico di Milano (18). Infine, da Parma arrivano 36 studenti (il 5%), che frequentano soprattutto l’Università Cattolica di Milano (15).
Gli studenti provenienti dal resto d’Italia, escluse quindi le province sopra considerate (Cremona, Bergamo, Brescia, Lodi, Mantova, Milano Parma e Piacenza) sono 793, il 33% del totale. Le province, da cui provengono più studenti sono Pavia (31), Lecce (27), Roma, Torino, Varese, Verona (23) e Como (21).
Altro capitolo riguarda gli studenti stranieri, che nell’A.A. 2022/23 sono 215, il 9% circa del totale. La maggior parte frequenta il Politecnico di Milano (76, il 35%) e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (65, il 30%). Seguono l’Università degli studi di Brescia (31 studenti stranieri), quella di Pavia (25), l’Istituto Superiore di Studi Musicali Monteverdi di Cremona (12) e l’Università degli studi di Milano (6).
Gli studenti stranieri provengono soprattutto dalla Cina (19), dalla Romania (17), dall’India (13), dall’Albania (10) e dall’Iran (10). Dei 215 studenti stranieri, 120 (56%) sono femmine e 95 (44%) maschi.
“Si tratta di dati preziosi, che ritornano la fotografia dell’andamento degli iscritti nelle nostre Università, eccellenze a livello nazionale ed internazionale, in grado di attirare studenti da ogni Paese, in un continuo crescendo” hanno commentato il presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni e la consigliera provinciale delegata, Silvia Genzini. “Le Istituzioni locali insieme alla Camera di Commercio, al sistema universitario ed alle Istituzioni scolastiche hanno consolidato una rete relazionale e progettuale, che ha permesso di raggiungere importanti traguardi scientifici, con ricadute a livello culturale, imprenditoriale e nei processi di innovazione delle nostre filiere produttive; innegabili anche le positive ricadute per l’economia locale e per l’attrattività del nostro territorio”.
In particolare, ha rilevato Signoroni: “considerato quanto drammaticamente occorso nel periodo pandemico e la costante necessità di personale medico e sanitario, ai diversi livelli, ritengo doveroso che le forze politiche valutino concretamente la necessità di eliminare il “numero chiuso” e programmato di accesso alle facoltà di Medicina e Professioni sanitarie”.