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Migranti, stato di emergenza nazionale: cosa succede ora, le misure

(Adnkronos) – La dichiarazione dello stato di emergenza “consente di assicurare risposte più efficaci e tempestive sul piano della gestione dei migranti e della loro sistemazione sul territorio nazionale”. E’ quanto sottolineano fonti del governo, dopo il via libera in Cdm allo stato di emergenza nazionale. “Il numero degli sbarchi è largamente superiore rispetto al passato e il Governo risponde prontamente dichiarando su tutto il territorio nazionale per un periodo di 6 mesi lo stato di emergenza”, spiegano le stesse fonti.  

“Per l’attivazione e l’avvio delle prime misure urgenti sono stati stanziati 5 milioni di euro previsti dal Fondo per le emergenze nazionali. Con lo stato di emergenza si potranno realizzare procedure e azioni più veloci per offrire ai migranti soluzioni di accoglienza in tempi brevi con adeguati standard. Inoltre, saranno coinvolte la Protezione Civile e la Croce Rossa italiana con il loro bagaglio di esperienze e dotazioni”, fanno sapere dall’esecutivo, “allo stesso tempo, si potranno aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia (CPR), potenziando le attività di identificazione ed espulsione”. Inoltre “prosegue il lavoro per arrivare a una comune strategia europea sull’immigrazione”. 

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