Politica

Il Pd rinfresca la memoria a FI:
Non ci fu VIA per impianto biomasse

Da via Bosco, il campo dove è previsto il nuovo impianto di biometano, Sullo sfondo, l'impianto a biomasse legnose

“Capiamo la necessità di Forza Italia di mantenere visibilità per non sparire, ma la invitiamo a mantenere almeno il minimo sindacale di coerenza e credibilità”, così inizia la risposta al partito di opposizione del capogruppo Pd Roberto Poli e del segretario cittadino Luca Burgazzi.
“Credibilità – continuano – che sparisce quando FI accusa i governi locali di centrosinistra rispetto all’area Bosco, dimenticando di citare che proprio durante il mandato di centrodestra fu realizzato l’impianto a biomasse legnose nella stessa area. Impianto che produce circa 8000 MWh di energia elettrica e 16000 MWh di energia termica. E allora non furono chieste né la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) né compensazioni.
La maggioranza mantiene invece una forte coerenza nel sostenere la necessità di procedere verso fonti di produzione di energia pulita quale il biometano. Ma certamente, pur trattandosi di un impianto che rientra nel ciclo dell’economia circolare, serve la massima attenzione a pretendere compensazioni rispetto all’impatto che ogni nuovo impianto produce. Compensazioni che devono essere chieste in termini di aree verdi, piantumazioni, scelte viabilistiche e la tecnologia più avanzata per minimizzare gli effetti collaterali che comprensibilmente destano preoccupazioni nei residenti vicini all’area. Così come abbiamo già espresso piena condivisione che venga seguito l’iter garantista e super partes della VIA.
E infatti proprio sul bilancio ambientale positivo si gioca il progetto del biometano che garantisce una riduzione delle emissioni di anidride carbonica rispetto all’utilizzo di fonti fossili e che prevede sul tetto un impianto fotovoltaico da 520 kW per massimizzare la produzione di energia rinnovabile.
Su questi temi si aprirà un confronto con i portatori di interesse, le forze politiche, i Comuni limitrofi, i cittadini. Nella consapevolezza che ogni territorio si spinga verso una maggiore produzione di energia pulita, attraverso una transizione energetica che il progetto Cremona 20/30 ha disegnato. Che passa dalla forte spinta alla raccolta differenziata con minor produzione di rifiuti non riciclabili, dal fotovoltaico di 1 MW che realizzerà AEM con inizio lavori entro l’anno, al progetto di essicamento dei fanghi di depurazione di Padania.
“Su questa strada – concludono i rappresentanti della maggioranza  – francamente non accettiamo lezioni di ambientalismo da forze politiche che si muovono in modo ondivago e solo strumentale, cavalcando in modo poco credibile alcuni malumori inevitabili di fronte a scelte innovative e coraggiose”. gb

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