Cronaca

Sicurezza e lavoro nero, controlli
in 10 imprese: molti illeciti

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Giro di vita sulla sicurezza nei cantieri e sul lavoro nero, grazie ad un’operazione coordinata dalla Questura ed eseguita in collaborazione con le altre forze di polizia del territori (Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza), nonché coadiuvata da componenti istituzionali quali l’Ispettorato del Lavoro, Ats Valpadana e Polizia Locale.

Il servizio si intreccia ad un filone di precedenti controlli, che avevano già evidenziato una situazione critica dell’imprenditoria edile circa il rispetto delle norme in tema di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro. Dunque, allo scopo di analizzare le attività imprenditoriali della provincia, è stata predisposta una meticolosa pianificazione dell’articolato intervento nell’ambito di una recentissima seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (C.P.O.S.P.), presieduto dal prefetto Corrado Conforto Galli.

Mediante un’accurata attività investigativa sono stati selezionati nuovi target edilizi, identificati anche utilizzando un indicatore di selezione economico di tipo medio-alto, nonché dando preferenza a cantieri incardinati all’interno di superfici estese e con la possibile compresenza di più aziende operanti all’interno del medesimo sito edile.

Quando è scattata l’operazione, sono state controllate una decina di imprese e identificati numerosi lavoratori. Gli accertamenti hanno consentito di riscontrare numerose e pesanti irregolarità, tali da giustificare, per una delle imprese operanti a Cremona, la sospensione dell’attività professionale, dove è stato trovato un lavoratore in nero, che peraltro percepiva anche reddito di cittadinanza.

Fondamentale si è rivelato l’apporto del pool dell’Ufficio Immigrazione della Questura, le cui competenze specifiche hanno permesso di riscontrare su uno dei cantieri controllati la presenza di due lavoratori stranieri i quali, seppur regolari sul territorio nazionale, non erano in possesso dei requisiti per poter lavorare.

A Soresina, addirittura, i controlli hanno portato all’emersione di illeciti anche di rilevanza penale. La Guardia di Finanza ha infatti riscontrato, per una delle imprese controllate, un’evasione fiscale per un totale di 1.176.761,32 euro, con conseguente interessamento anche dell’Agenzia delle Entrate.

Ulteriori sanzioni sono state comminate anche dall’Ats Valpadana, dall’Ispettorato del Lavoro e dalla Polizia Locale, per violazione delle norme in materia di igiene e sicurezza del lavoro, nonché per violazione di norme. Nello specifico, è stata contestata l’omessa redazione del piano operativo di sicurezza e inadeguatezza di un ponteggio, nonché irregolarità nelle procedure di lavoro e inidoneità del piano operativo di sicurezza, l’omessa verifica del datore di lavoro dell’impresa affidataria in merito alle condizioni di sicurezza dei lavori.

 

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