Emergenza migranti, il prefetto
incalza i sindaci e coinvolge Aler
L’emergenza si è fatta urgenza. Forse non ancora pressante, ma di sicuro più presente rispetto a un mese fa, quando cioè il Prefetto di Cremona Corrado Conforto Galli aveva già incontrato i sindaci del Cremonese, del Casalasco e del Cremasco. A questo proposito, tra giovedì e venerdì altri incontri sono stati organizzati tra Cremona e Casalmaggiore, per presentare appunto l’urgenza del fenomeno migratorio anche in provincia, come in tutta Italia.
In buona sostanza il Prefetto ha chiesto ai sindaci, considerando che i numeri di arrivi sul territorio italiano, distribuiti poi dal Ministero alle varie Prefettura in base ad un calcolo numerico di superficie e di abitanti, stanno aumentando sensibilmente nelle ultime settimane, di aspettarsi a breve di essere coinvolti sul tema dell’accoglienza diffusa: un sistema che consentirebbe, se tutti faranno la loro parte, di avere ciascuno pochi numeri.
Accoglienza diffusa, in tal senso, significa cercare e mettere a disposizione strutture ricettive (quindi o camere d’albergo o abitazioni vere e proprie sfitte, oppure indicare famiglie disponibili ad ospitare) per evitare di creare maxi hub o maxi concentramenti.
Il Prefetto ha spiegato che l’extrema ratio, che si vuole assolutamente evitare, è quella di “precettare” per così dire strutture che la Prefettura ha la possibilità di richiedere in caso di estrema necessità ma come detto è naturalmente questa una possibilità forzata che si vuole evitare.
Piuttosto, nei prossimi giorni, vi sarà un incontro con Aler, per cercare di favorire una ristrutturazione rapida di alcuni alloggi – che potrebbero tornare molto utili in tutta la provincia, ma sono ad oggi inservibili – in modo da avere un primo appoggio, recuperando così un patrimonio sfitto. Da parte dei sindaci si è registrata buona disponibilità, a patto che tutti facciano la propria parte: l’impressione è che a breve si arriverà alla cosiddetta prova dei fatti.
Giovanni Gardani