Picchiata e chiusa in casa dal
fidanzato: divieto di avvicinamento
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cremona hanno sottoposto un ragazzo di 19 anni, con precedenti di polizia a carico, alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex fidanzata e a tutti i luoghi da lei frequentati, emessa dal Tribunale di Cremona, perché avrebbe commesso i reati di lesioni personali e sequestro di persona.
Il provvedimento cautelare è stato emesso a seguito dei fatti denunciati presso la Stazione dei Carabinieri di Soresina dai genitori della vittima, ancora minorenne.
I genitori della ragazza hanno riferito ai carabinieri che la figlia ha una relazione burrascosa con il 19enne, culminata in violenti litigi tanto che la ragazza a volte era rientrata a casa con dei lividi da lei giustificati in altro modo, scontrandosi spesso con i genitori che non erano d’accordo su questa frequentazione.
La situazione è precipitata quando, verso la fine di marzo, la ragazza era a casa del 19enne e, a seguito di una violenta discussione, è stata aggredita verbalmente e fisicamente da quest’ultimo che la colpiva con un pugno e le tirava i capelli, facendola cadere a terra e provocandole delle lesioni per alcuni giorni di cure poi refertate presso un ospedale.
Poi l’uomo ha preso il cellulare della vittima e l’ha chiusa in casa, impedendole di uscire. Lq ragazza è riuscita a richiedere l’intervento dei carabinieri, ma prima che questi arrivassero, un amico del 19enne che aveva ricevuto da quest’ultimo le chiavi dell’appartamento, ha liberato la ragazza, avendo saputo che era stato richiesto l’intervento di una pattuglia. All’arrivo della pattuglia la ragazza ha raccontato tutto e i genitori l’hanno accompagnata al pronto soccorso.
Secondo il racconto messo a verbale dei genitori, la ragazza ha cambiato il proprio comportamento a seguito di quanto accaduto, diventando anche lei aggressiva e minacciosa verso di loro. Da quando è tornata a vivere coi genitori, il 19enne l’avrebbe tempestata di telefonate e messaggi sul suo telefono, con insulti di ogni genere e minacce di morte se avesse riferito qualcosa ai carabinieri.
A seguito delle indagini dei militari avviate dopo la denuncia, sono stati trovati dei riscontri a quanto riferito dalla vittima e dai genitori, che temono per l’incolumità della figlia tenuto conto delle condotte sempre più gravi poste in essere dal 19enne, culminate con insulti, messaggi minacciosi e la privazione della libertà personale.
A seguito delle proprie valutazioni, l’autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della vittima, imponendo al 19enne di non avvicinarsi a lei e ai luoghi da lei frequentati. Il provvedimento è stato immediatamente notificato all’uomo dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cremona.