Lettere

Regolamento di polizia locale,
alcune cose non tornano...

da Pietro Burgazzi, cons.comunale Fratelli d'Italia

Si terrà domani la commissione dove verrà presentata la modifica al Regolamento di Polizia Locale convivenza civile, la motivazione addotta dall’assessore Manfredini, sicuramente plausibile in merito all’istituto dell’autotutela, esigenza scaturita da una “ordinanza della Corte di cassazione del 04 maggio 2022 (si noti che l’ultima modifica allo stesso regolamento è del 9 maggio 2022)   a mio avviso non giustifica la “profonda rilettura dell’articolo 30” così recita la motivazione al punto 2.

Premesso che il consigliere – Vicecapogruppo di FDI Giuseppe Arena in un intervento relativo alla concessione dei plateatici esprimeva il seguente concetto: 

“Non mi vengono in mente proposte innovative, se non che si potrebbero concedere ampliamenti gratuiti a tutti i gestori, i pubblici esercizi da sempre sono luoghi di aggregazione e socialità, credo che ora dopo due anni “pesanti “ ci sia bisogno di ritornare ad un minimo di normalità
Questa amministrazione parla tanto di progetti, integrazione etc ma basterebbe poco ….
Si potrebbe instaurare una “collaborazione” amministrazione /  esercenti , proficua per tutti, estesa a tutte le zone della città, non solo in centro storico .
L’amministrazione potrebbe non penalizzare le attività con oneri gravosi, proporre o ripristinare iniziative (tipo corde dell’anima) che attraggano le persone , ed   in cambio chiedere ai titolari delle varie attività che  contribuiscano al decoro urbano, applicando il concetto di cittadinanza attiva anche con piccole cose,  come mantenere in ordine le vetrine, (obbligherei anche i proprietari dei locali chiusi a mantenerle pulite) , pulizia delle zone limitrofe al proprio esercizio, rispetto degli orari etc… la bellezza e l’ordine migliorano la qualità della vita anche dal punto di vista della sicurezza, in genere l’aggregazione o comunque movimento di gente costituisce un deterrente per la microcriminalità… non solo ladri, ma anche bande di bulli, bivacchi …”

Credo che dall’auspicare una collaborazione applicando il concetto di cittadinanza attiva, decoro urbano etc al delegare la sicurezza urbana, che ricordo è regolamentata da norme dello Stato, (dal T.U.E.L. che chiaramente la pone in capo al Sindaco al D.L 14/2017 Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città  dove all’art 2 “linee generali per la promozione della sicurezza integrata”   tra i soggetti istituzionalmente coinvolti indica appunto forze di polizia e polizia locale …o all’art. 5 “patti per l’attuazione della sicurezza urbana” da cui avete preso molti bei concetti ma come sempre utilizzati unicamente in modo ideologico) al delegare di fatto la sicurezza urbana ai titolari dei pubblici esercizi e di chiunque produca e venda alimenti con consumo sul posto inclusi circoli privati è veramente assurdo.

Come si evince già dalla modifica del titolo dell’articolo in oggetto da “Pubblici esercizi” a “Pubblici esercizi, circoli privati, esercizi artigianali e commerciali di vendita di beni alimentari con consumo sul posto” il campo d’applicazione è molto ampio ma che per esempio esclude i negozi di frutta e verdura che rimangono aperti anche tutta notte, che vendono alcolici ma da asporto…..

In ogni caso non si tratta di capire quale attività è esclusa ma con quale coraggio l’amministrazione deleghi di fatto le sue competenze ai titolari delle attività sopra indicate per brevità tocco solo alcuni dei punti introdotti nell’articolo rivisto 

Al fine di assicurare la tutela degli interessi dei cittadini che risiedono in prossimità dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, nonché per contrastare fenomeni di degrado urbano, i titolari delle attività , sono inoltre tenuti a:

–             assicurare la completa pulizia e la massima condizione di igiene da rifiuti derivanti sia dalla normale attività(in particolare, carta, plastica, lattine e contenitori per alimenti) sia da eventuali comportamenti generanti degrado ambientale posti in essere dagli avventori o frequentatori dei locali, di tutti gli spazi e i luoghi contigui o vicini agli esercizi e alle eventuali aree in concessione. Gli stessi, sono inoltre tenuti a collocare appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti derivanti dall’attività (compresi i portacenere);

–             adottare ogni utile accorgimento al fine di contenere, in particolare nelle ore serali o notturne (dalle 23 alle 7), ogni comportamento che, negli spazi o luoghi interni ai locali, nelle aree date in concessione (plateatico) nonché nelle loro adiacenze, generi disturbo alla quiete pubblica, come ad esempio porre in essere ogni cautela per assicurare che i suoni e rumori prodotti all’interno dei locali non siano percepibili all’esterno (con riferimento agli spazi adibiti all’attività nel rispetto dei limiti di zona ), sensibilizzare gli avventori affinché all’uscita dai locali, nelle pertinenze ( ad esempio cortili privati), nelle aree date in concessione (plateatico) e nelle vicinanze dei locali evitino comportamenti dai quali possa derivare pregiudizio per la quiete pubblica e privata, nonché all’igiene e al decoro degli spazi pubblici.

– garantire la costante fruibilità dei servizi igienici in dotazione all’esercizio e indicarne la presenza con apposita segnaletica, al fine di renderli facilmente individuabili, anche ai clienti che stazionano nelle aree esterne pertinenziali;

-sgomberare o rendere inutilizzabile le aree esterne pubbliche o di uso pubblico in concessione entro le ore 02.00 avendo cura che le operazioni si svolgano in modo tale da non arrecare disturbo ai residenti;

-esporre materiale informativo, cartaceo, digitale, video ecc sulle norme di convivenza civile, sul contenimento delle emissioni sonore e sulle sanzioni previste per il disturbo della quiete pubblica e la violazione delle norme a tutela dell’igiene e del patrimonio artistico, culturale ed ambientale;

 

–             Su richiesta degli uffici, in base alle valutazioni effettuate che tengono conto anche del rispetto delle regole contenute nel presente articolo, gli esercenti interessati devono farsi coadiuvare da steward mentre in tutti gli altri casi potranno attivare detto personale, singolarmente o consorziandosi, al fine del mantenimento delle condizioni di regolarità nello svolgimento dell’attività d’impresa e/o nel caso di stazionamento della clientela sulla pubblica via.

Fatte salve le sanzioni stabilite da norme speciali, le infrazioni alle disposizioni del presente articolo comportano l’applicazione di una sanzione amministrativa pari a 450€.

In caso di recidiva commessa tre volte in un anno solare inerenti le norme del presente articolo, il dirigente responsabile dispone, per sette giorni consecutivi, che l’orario di chiusura delle attività interessate avvenga alle ore 23.00, con divieto di riapertura fino alle ore 06.00 del giorno successivo, anche nel caso di pagamento delle relative sanzioni amministrative pecuniarie. 

Questi sono solo alcuni dei punti che destano perplessità e preoccupazione, è vero che nell’articolo modificato non si parla mai di sicurezza urbana ma di quiete pubblica forse non vi ricordate che è normata dal C. P. ? articolo 659 per la precisione “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309…..”

La domanda sorge spontanea: che fine ha fatto il patto per sicurezza città di Cremona? Dove troviamo ricorrenti l’attenzione alle istanze cittadini – esigenza di implementare videosorveglianza – concetti di integrazione tra forze dell’ordine e amministrazione / polizia locale…… etc. etc. ma mai viene delegata la sicurezza agli esercenti / titolari di attività addirittura invitandoli a pagarsi degli steward.

Basta pensare ai recenti fatti di cronaca ad esempio il ragazzo aggredito a Marghera Alessio Wang, 31 anni, è stato picchiato a sangue da tre ragazzi che facevano la pipì davanti all’hotel gestito dalla sua famiglia…

Alle continue segnalazioni dei cittadini, in particolare i residenti delle zone attigue a parco Rita Levi Montalcini – giardini di Via Orti Romani – Via Magazzini Generali… P.zza Marconi etc. …

Unica certezza come più volte ribadito anche di recente dal ns Capogruppo “… la vigilanza capillare sul territorio è uno strumento efficace per disincentivare comportamenti criminali e per tutelare la sicurezza dei cittadini, di recente (nella scorsa legislatura) in nostro Assessore Regionale alla sicurezza Riccardo De Corato ha messo a disposizione della polizia locale delle risorse economiche, in passato anche per video sorveglianza (a tal proposito, spero che le telecamere rotte presenti in città siano state riparate), mi domando se anche questa amministrazione  possa mettere qualche risorsa  economica a bilancio, per incrementare il sistema di videosorveglianza

Sarebbe anche buona cosa se gli agenti della polizia locale potessero essere integrati in coordinamento con le altre forze dell’ordine, proprio ai fini della sicurezza urbana (come già avviene in altre città) e previsto dal TUEL, considerato anche che a Cremona, non si accettano regolamenti restrittivi in merito alla lotta al degrado ed a favore della sicurezza, vedi DASPO urbano…. “

Visto quanto sopra, chiedo anche nome di tutto il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia  se l’amministrazione se si è confrontata con i rappresentanti delle associazioni di categoria , come peraltro previsto dalle linee guida per l’attuazione della sicurezza urbana, che come sempre accecati dalla furia ideologica…( unica cosa a cui è rimasta coerente) non avrà considerato

Chiediamo altresì che gli stessi vengano invitati e che all’ incontro vengano invitati Il Sig. Prefetto, il Sig. Questore, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri  nella speranza che capiate che con la sicurezza dei cittadini non si scherza, la lotta alla criminalità e microcriminalità non si inventa da un giorno all’altro e soprattutto non si delega ai titolari di attività mettendone a repentaglio l’incolumità.

© Riproduzione riservata