Cronaca

Rinnovato il protocollo Questura
e Centro uomini maltrattanti

È stato rinnovato nella mattinata di oggi il Protocollo di intesa in materia di stalking, violenza domestica e cyberbullismo tra la Questura di Cremona e il Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti (C.A.M.), sezione di Cremona, alla presenza del questore Michele Davide Sinigaglia e del presidente del C.A.M. Enrico Roda.
Il protocollo, stipulato per la prima volta nel 2020 e rinnovato nel 2021 per i successivi due anni, costituisce un pilastro fondamentale nella sfida che la Polizia di Stato combatte quotidianamente al fianco delle vittime della violenza di genere. A partire dalla legge 119 del 2013, infatti, il mondo della prevenzione ha rivolto la sua attenzione alla figura dell’uomo maltrattante o stalker, introducendo strumenti ad hoc per spezzare il ciclo della violenza e aiutare gli autori di queste condotte a comprendere la gravità delle proprie azioni.
Nel corso degli anni il Protocollo è stato un prezioso ed efficace strumento, a cui si è ricorso ogni qualvolta è stato emesso un provvedimento di ammonimento del Questore per stalking o violenza domestica. Grazie al protocollo, l’ammonito viene messo in condizione di scegliere, responsabilmente, la possibilità di intraprendere un percorso virtuoso di “recupero”, finalizzato a far maturare nell’interessato la consapevolezza del disvalore del proprio comportamento.
L’ammonito viene fin da subito messo in contatto con il C.A.M., che offre una prima accoglienza telefonica agli uomini che agiscono con violenza e a tutte le persone che hanno difficoltà a gestire una situazione di maltrattamento e hanno bisogno di consulenza. A seguito del contatto telefonico, si avviano una serie di colloqui individuali allo scopo di rilevare e valutare la violenza che è stata agita, per poi concordare un piano di intervento.
Da parte del questore è stato espresso un sentito ringraziamento al presidente Roda, sottolineando quanto l’apporto e il sostegno del C.A.M. siano fondamentali nella sfida contro la violenza di genere, sfida che oggi si gioca soprattutto nel campo della prevenzione. Trattare l’aggressore è infatti un’importante misura di prevenzione per ridurre le recidive di atti violenti e per evitare la trasmissione della violenza da una generazione all’altra.

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