Cronaca

Impianto Biometano, svolta A2A:
"Presenteremo richiesta di Via"

La sede di A2A

A2A presenterà la richiesta di Via – Valutazione di Impatto Ambientale – per l’impianto per la produzione di biometano di Cremona: è stata la stessa multiutility a tagliare la testa al toro in seguito alle numerose polemiche sollevate a livello locale, decidendo di proseguire l’iter autorizzativo tramite il percorso di Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur), disciplinato dall’art. 27-bis del D.Lgs. 152/2006.

Una scelta volontaria che testimonia “la trasparenza del Gruppo verso gli stakeholders locali – con un percorso quindi non frequente per impianti di questo tipo – nella consapevolezza dei benefici e degli impatti positivi che questo progetto di economia circolare, caratterizzato da elevati standard di efficienza, può portare al territorio cremonese”: con queste parole, in una nota, la società di servizi spiega le motivazioni della propria scelta.

Inserito nell’ambito di Cremona 20-30, il progetto prevede la produzione di 3.400.000 metri cubi di biometano all’anno, recuperando biomasse vegetali, reflui zootecnici e sottoprodotti di origine agroindustriali. Il biometano generato verrà immesso nella rete nazionale di trasporto del gas e potrà soddisfare il fabbisogno annuo di oltre 10mila persone, evitando l’utilizzo di combustibili fossili.

L’impianto garantirà una riduzione di almeno l’80% di emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo della fonte fossile per produrre la medesima quantità di energia, complessivamente pari a 9.000 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno, un valore equivalente al beneficio ottenibile da una superficie boschiva dell’estensione di 600 campi da calcio. Inoltre, la presenza di un impianto fotovoltaico da 520 kW sui tetti dell’insediamento permetterà di massimizzare la produzione di energia rinnovabile.

Per la realizzazione del progetto, A2A ricorda che “saranno adottate le migliori tecnologie disponibili con sistemi di ultima generazione che consentiranno la massima efficienza dell’impianto nel recupero delle risorse e nel rispetto dei vincoli ambientali. Grande attenzione è stata posta anche agli aspetti paesaggistici e architettonici, affinché l’impianto sia inserito in modo armonico nel territorio; il progetto prevede inoltre la destinazione a bosco e a prato fiorito di un ettaro di terreno” conclude la nota.

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