Economia

Direttiva “case green”, Salini
"Insostenibile per l'Italia"

«Sulla nuova direttiva “case green” mi esprimerò contro, in quanto è insostenibile per l’Italia. A poche ore dal voto in plenaria, all’Eurocamera registriamo un significativo aumento delle tensioni sulla proposta relativa alle performance energetiche degli edifici. Preoccupazioni diffuse che, unite ai malumori crescenti in Consiglio sul dossier Euro 7 e sul regolamento emissioni CO2 per le auto nuove, segnalano l’urgenza di rendere più flessibile e meno ideologico il Green deal. Oltre ai danni a famiglie e imprese, il rischio di un approccio intransigente iper-ambientalista è quello di spaccare l’Europa, provocando profonde fratture e continui dietro-front che minano la credibilità delle stesse istituzioni Ue. Sulla nuova direttiva per gli standard energetici degli immobili, vi è un’accesa discussione interna al Parlamento europeo, che coinvolge anche delegazioni numericamente rilevanti come quelle di Germania e Francia, alcuni autorevoli rappresentanti delle quali si apprestano a votare contro, indicando l’esigenza di cambiare il testo come chiesto del centrodestra italiano. Insieme a ciò, le recenti notizie relative al governo austriaco, che si unirebbe al fronte contrario allo stop totale a diesel e benzina nel 2035, e alle preoccupazioni sul nuovo dossier Euro 7 che diversi Paesi membri vorrebbero rinviare, stanno alimentando un forte scetticismo verso l’ala rigidamente ultra-green guidata dal vicepresidente della Commissione europea Timmermans. Un altolà che l’esecutivo Ue farebbe bene a cogliere quanto prima».

Così l’eurodeputato Fi-Ppe Massimiliano Salini in vista del voto, domani in plenaria, relativo alla direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive). Salini è relatore PPE in Commissione Tran sul regolamento relativo agli standard di CO2 per auto nuove e veicoli leggeri, e relatore PPE in Commissione Industria sul nuovo regolamento Euro 7.

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