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Dopo il Sassuolo: le risposte
di Dessers, le domande della Cremo

Non sono bastati nemmeno gli acuti di Cyriel Dessers, alla prima vera prova convincente della stagione, alla Cremonese per tornare dal Mapei Stadium con dei punti. Quando il più sembrava fatto, una rimonta di due gol dopo un primo tempo chiuso sul 2-0 per il Sassuolo, nel finale è arrivata, atroce, la beffa per la squadra di Davide Ballardini.

Lasciato in panchina nelle ultime uscite, il nigeriano è riuscito a dare quel contributo che ci si aspettava da lui al momento del suo acquisto: tonico, capace di attaccare la profondità resistendo agli avversari e soprattutto freddo sottoporta. Se il primo gol è stato lineare, pulito, nella seconda rete di Dessers si mischiano anche altri elementi: la capacità dell’attaccante di rimanere lucido nonostante un primo controllo fortunoso che lo ha portato a scartare il portiere e poi il tocco beffardo, magari non esattamente intenzionale, ma comunque efficace in luogo di una botta alla cieca che troppo spesso era stata l’opzione scelta dall’ex Feyenoord.

Approcciatasi al match con la chiara intenzione di rosicchiare punti alle dirette concorrenti, impegnate in scontri incrociati tutti terminati 0-0, i grigiorossi tornano da Reggio Emilia con un distacco dal quartultimo posto che è addirittura aumentato, sebbene di un solo punto.

Se la vittoria contro la Roma non poteva illudere i tifosi della Cremonese che la strada per la salvezza fosse ormai in discesa, così il ko di Sassuolo non può far ripiombare nel pessimismo assoluto il mondo grigiorosso. Il gol in pieno recupero di Bajrami ha impedito ai ragazzi di Ballardini di centrare il terzo risultato utile consecutivo.

Rimangono, in ogni caso, molti aspetti da chiarire. Posto che questa squadra in campo dà tutto quello che ha, l’enigma tattico non è ancora stato risolto appieno. Anche a Reggio Emilia l’apparente equilibrio trovato col 3-4-3 nelle uscite scorse ha lasciato posto ad altre variazioni sul tema per ritornare al 3-4-1-2 di alviniana memoria, almeno nei numeri.

Quel che è certo è che se c’è un modo per costruire la remuntada salvezza passa senz’altro dalla capacità di reiterare un atteggiamento indiscutibilmente generoso da parte dei giocatori grigiorossi, ma anche da un’evoluzione tattica in grado di accompagnare questa generosità e, auspicabilmente, tradurla in risultati concreti.

E anche se il tempo si fa sempre più stringente, la Cremonese ha il dovere di continuare a provarci, come ha fatto fino ad ora riuscendo a fare tesoro delle disattenzioni che sono costate punti. A Reggio Emilia e non solo.

mt

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