Cronaca

Einaudi, la studentessa ringrazia
i compagni: "Tornerò a breve"

Probabilmente, è accaduto perché la nobiltà d’animo viene colta da chi la possiede e perché, come si dice, cortesia richiama cortesia e bene genera bene. La studentessa dell’IIS “Luigi Einaudi”, che, una decina di giorni fa, è stata circondata dall’affetto dei compagni, dopo essersi sentita male in classe, ha voluto esprimere la propria gratitudine, facendo una sorpresa a chi, nei suoi confronti, si è comportato come tutti dovremmo e dovremmo sempre: con umanità.
Una volta dimessa dall’ospedale, dov’era stata trattenuta per gli accertamenti del caso, la ragazza – che frequenta una delle quarte con indirizzo Sanità ed assistenza sociale dell’istituto guidato da Nicoletta Ferrari – ha regalato ai compagni ed ad alcune insegnanti un fiore: azzurro quello per Simone, il coetaneo, che era andato a trovarla, a nome del gruppo, durante il breve ricovero. Alla docente di Francese Francesca Savoini, che, con lei, ha un rapporto speciale, è invece stata recapitata una composizione floreale.

La giovane ha fatto pervenire agli amici anche una tenera lettera di spiegazione, di cui riportiamo qualche passaggio: “Ciao, innanzitutto, volevo farvi sapere che va meglio e che tornerò a breve. Vi ringrazio per essermi stati vicini in questo periodo, per le vostre parole e per le visite. Dono a ciascuno di voi una rosa, per il bel gesto, che mi avete dedicato. Per Simone l’ho scelta blu, così non si offenderà. La mia riconoscenza va, in modo particolare, alla professoressa Savoini, che, pur avendo una famiglia di cui occuparsi, ha risposto ai messaggi, che le ho mandato. P.S. Grazie pure alle prof. Iannaccone, Bovenzi, Pagliardi ed a Michela, l’assistente di Serena. Vi mando un grosso abbraccio e vi auguro un buon proseguimento delle lezioni. A presto”.

La vicenda si conclude, quindi, con un epilogo degno della bellezza e della sensibilità, che hanno caratterizzato il suo inizio; termina con un finale inaspettato, delicato e lieto, come avviene nelle fiabe, che, talvolta – per fortuna – sono reali.
Barbara Bozzi

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