Politica

Un anno fa a Cremona
il manifesto vincente di Schlein

FOTO SESSA

Si vanno definendo i contorni della vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd, che in quasi tutti i seggi del capoluogo ha prevalso nettamente su Stefano Bonaccini.

“Il risultato delle primarie del Partito Democratico è netto – commenta su Facebook il segretario provinciale Vittore Soldo – e dice chiaramente che Elly Schlein è la nuova segretaria nazionale del partito, Per lei (e per tutti noi), adesso, inizia una grande sfida e una grande responsabilità che è quella di restare uniti. Come era già emerso in altre elezioni vince la voglia di cambiamento e credo che Elly abbia rappresentato più dei suoi sfidanti, questa istanza.
È chiaramente finito un ciclo e ne inizia uno nuovo (guai a non capirlo): il cambiamento non va disatteso e va ben incanalato e interpretato altrimenti genera ulteriore frustrazione.
Bellissimo esercizio di democrazia le primarie e soprattutto queste hanno dimostrato che niente è scontato. Adesso, da domani, tutti al lavoro che questa Destra non è all’altezza di governare questo Paese”.

“Bonaccini riconosce la vittoria di Elly, nuova segretaria del Partito Democratico”, scriveva ieri  sera, quando il risultato non era ancora definitivo Stefania Bonaldi, coordinatrice del comitato cremonese a sostegno della deputata Pd. “Il cuore lo sentiva, la testa suggeriva prudenza, ma….è fatta! Ora ascoltiamo Elly”.

Elly Schlein era stata a Cremona poco meno di un anno fa, quando ancora non si parlava di primarie né di congresso. Ospite del laboratorio sociopolitico del sindaco Gianluca Galimberti al Civico 81, intervistata dal direttore di Cremona1 e Cremonaoggi Guido Lombardi, aveva prefigurato quella che avrebbe potuto essere la svolta del Pd, parlando di femminismo, lavoro, transizione energetica e giovani. “Il problema ecologico è strettamente connesso a quello della povertà”, aveva detto citando l’ambientalista Alexander Langer: la “conversione ecologica ci sarà quando comincerà a diventare socialmente desiderabile”. E ancora: “Lavoro di qualità, buona impresa possono essere la naturale conseguenza di quella conversione industriale indotta dalla pandemia e dalla crisi energetica”.

“I ragazzi dicono alla politica di ascoltare la scienza”, affermava Schlein. “E’ dagli anni Settanta che sappiamo quali sono i colpevoli dei problemi ambientali. Se noi chiudiamo gli occhi, le trasformazioni avvengono lo stesso, la politica deve governarli, in senso redistributivo, sennò queste trasformazioni travolgeranno i più deboli. Non è accettabile che le nuove tecnologie producano ancora lavoro a cottimo di stampo 800esco”.
E poi ha fatto autocritica sulle difficoltà di dialogo che spesso contraddistinguono il centrosinistra mentre dall’altra parte, quella di Meloni, Salvini, Orban, Trump, le Pen, “un’idea chiara, anche se non condivisibile, ce l’hanno”. gb

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