Cronaca

20 anni da precaria, giudice
del lavoro condanna Ministero

Alba Caridi

Una vita da precaria, ben 20 anni, non conteggiati al fine dell’inquadramento stipendiale e contributivo. La storia di un’insegnante cremonese, uguale a quella di migliaia di altri colleghi, è approdata di fronte al giudice, che ha condannato il Ministero al riconoscimento del servizio pre ruolo ai fini della ricostruzione di carriera.

Una vicenda che può costituire un precedente importantissimo, consideranto che il precariato è uno dei maggiori problemi della scuola. Il Tribunale di Cremona, in questa vicenda, ha accolto il ricorso patrocinato dall’avvocato Francesco Americo riguardo la situazione lavorativa della docente in questione, che lavorava nella scuola dell’infanza.
La donna, in servizio dal 1996 con contratti a tempo determinato, ha conseguito l’immissione in ruolo solo nel 2016, ben venti anni non conteggiati al fine dell’inquadramento stipendiale e contributivo.

Il giudice del lavoro ha riconosciuto il legittimo diritto della docente all’integrale ricostruzione di carriera, includendo quindi i 20 anni di contratti precari, richiamando la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE il principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato.

Il Ministero è stato, dunque, condannato all’aggiornamento della fascia stipendiale della docente, ma anche al pagamento delle differenze retributive maturate dal 2018 al 2020 e alla regolarizzazione contributiva.

Soddisfazione da parte della Flc Cgil Cremona per la decisione del Giudice: “È una sentenza importante, perché stabilisce equità di trattamento tra lavoratori precari e lavoratori a tempo indeterminato” commenta Alba Caridi, da poco eletta segretaria generale del sindacato della Conoscenza della Cgil. “La FLC è sempre pronta a far valere e riconoscere un diritto, sia da un punto di vista sindacale che giuridico”.

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