Ambiente

Siccità, Fontana: "Intervenga
lo Stato". Piloni: "Persi 5 anni"

Un canale irriguo a secco

“Bisognerà pensare a interventi che non si possono fare a livello regionale, come la grande bacinizzazione dei fiumi”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, oggi a margine dell’evento “Turismo e Cibo”, organizzato dalla Coldiretti, al Teatro Manzoni di Milano. “C’è un progetto di Aipo sulla bacinizzazione del Po – ha continuato Fontana –  ma sono provvedimenti che possono essere assunti soltanto a livello nazionale e quantomeno interregionali visto che ci sono valutazioni di carattere ambientale da fare non di poco conto. Stiamo monitorando la situazione da più di un mese e mezzo e cercando di far sì che i grandi bacini alpini e gli invasi montani raccolgano e mantengano maggior quantità di acqua per evitare che durante la stagione irrigua non abbiano la possibilità di distribuirne”, ha concluso il governatore lombardo.
Per quanto riguarda il problema della siccità in Lombardia “sono due mesi che stiamo cercando di intervenire”.
Lo ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico delle scuole civiche di Milano.
“Abbiamo chiesto che i gestori dei bacini cerchino di mantenere la maggior quantità di acqua all’interno degli invasi e che quindi il deflusso minimo vitale sia ridotto il più possibile – ha continuato -, perché altrimenti la situazione rischia di essere molto preoccupante”.

Pronta la replica del consigliere Dem Matteo Piloni: “Le dichiarazioni di Fontana sono una vera e propria ammissione di responsabilità. In questi cinque anni nulla è stato fatto per affrontare il tema della siccità. Tanto che adesso lo stesso Fontana è stato costretto ad appellarsi al Governo. C’è voluta un’intera legislatura per fargli capire che la situazione è grave. Ora non gli rimane che dichiarare lo stato di calamità naturale fin da subito”.

“Regione non ha fatto negli anni nulla di quello che avevamo suggerito e che era stato richiesto anche dalle tante associazioni di agricoltori e dai consorzi di bonifica: niente piano degli invasi, niente piano di sviluppo economico, niente piano rurale con le risorse per fare gli interventi – elenca Piloni –. Persino la risoluzione per combattere la crisi idrica è stata stimolata da noi. Eppure, nulla si muove. Non sappiamo nemmeno come Regione intenderà usare le risorse del Pnrr. Il problema di questi anni è stata l’assenza di misure importanti da mettere in campo”.

Giunta pesantemente in ritardo anche quest’anno: “L’assessore regionale Sertori, coordinatore delle attività del tavolo permanente per l’utilizzo della risorsa idrica in Lombardia, ha annunciato la convocazione del tavolo per il 2 marzo, esattamente come nel 2022, quando si è rivelato tardivo: non si può aspettare marzo per capire che non c’è la neve”.

I rischi che si corrono sono enormi, ribadisce per l’ennesima volta il consigliere Pd: “Ormai non siamo più nemmeno in una situazione di emergenza e quest’estate la siccità sarà peggiore e con effetti peggiori di quella dell’anno scorso perché sta diventando strutturale. E di questo la politica regionale deve prendere atto. A Fontana e alla sua Giunta di centrodestra non rimane che dichiarare lo stato di calamità naturale e iniziare a lavorare sul serio per affrontare gli effetti della crisi climatica. Basta immobilismo, basta negazionismo come hanno fatto in questi cinque anni”.

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