Cronaca

40° Festival Monteverdi, al via
iter per riconoscimento nazionale

Il festival Monteverdi, presentato questa mattina nel Ridotto del teatro Ponchielli, ha le carte in regola per poter entrare nel circuito dei Festival musicali di livello nazionale, un novero di cui fa già virtualmente parte considerata la levatura degli interpreti e la forza attrattiva all’estero, ma che non rientra tra gli eventi promossi e tutelati dallo Stato. Teatro Ponchielli e amministrazione comunale incontreranno a breve i parlamentari cremonesi per portare avanti  l’istanza a livello ministeriale consentendo quindi al festival di accedere a speciali contributi statali, in virtù dell’importanza che il compositore cremonese ha avuto nella storia non solo musicale, ma teatrale e culturale italiana.  Per dirla come il critico Alberto Mattioli, che anche quest’anno collabora con il teatro Ponchielli nella promozione del festival, “Monteverdi è una delle vette della civiltà italiana”, l’Incoronazione di Poppea, l’ultima sua opera, che aprirà la rassegna il 14 giugno con la prova generale aperta e poi il 16 e 23 giugno con la regia di Pier Luigi Pizzi, “è quanto di  più vicino a Shakespeare la cultura italiana abbia avuto prima di Verdi, un vertiginoso ottovolante di alto e basso, di sublime e di triviale, di  commedia e di tragedia ed è il capolavoro teatrale non solo di Monteverdi ma del suo secolo”.

Il festival di quest’anno, con le sue tante incursioni negli spazi aperti (giardini pubblici, piazze, palazzi storici come il Guazzoni, il Trecchi, il Fodri) e poi con le iniziative in campo sociale (concerti a Cremona Solidale e carcere)  interpreta al meglio lo spirito che il teatro musicale ha sempre avuto in Italia, quello di rispecchiare la vita delle persone e di creare comunità, festa e partecipazione.

Alla presentazione di questa mattina hanno preso parte il sovrintendente Andrea Cigni, il direttore del coro Antonio Greco, il sindaco Gianluca Galimberti e l’assessore alla Cultura Luca Burgazzi e il critico Alberto Mattioli.

L’intenzione degli organizzatori è quella di far scoprire il lato più giocoso di Monteverdi, svecchiandolo  definitivamente dalla patina accademica. E così, accanto alle maxi produzioni come la già citata Incoronazione (che vedrà come maestro concertatore e direttore il cremonese Antonio Greco) e al concerto di musica sacra del 25 giugno nella chiesa di S.Agostino diretto da sir John Eliot Gardiner, vengono offerte tantissime altre possibilità di fruizione della sua musica. A cominciare dal ciclo #Monteverdincursioni, 7 appuntamenti in chiese e palazzi con formazioni strumentali e vocali che abbinano freschezza d’esecuzione e repertorio antico, oltre a musiche di altri compositori; al già citato #Monteverdidappertutto, tre appuntamenti in carcere, all’azienda Sperlari e a Cremona Solidale; per passare attraverso l’esperienza sensoriale di #Monteverdinight (cene all’Aquila Nera di palazzo Trecchi in cui insieme alla musica vengono riscoperte ricette cinque-secentesche); fino alle danze folkloristiche con musica dal vivo dei due appuntamenti di #Monteverdiclandestino in piazza Marconi e Piazza Roma. gb

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