Cronaca

Cremona Solidale e Università Brescia
insieme per formazione e master

Una struttura da 500 posti letto, multifunzionale, con oltre 400 dipendenti in cui già a partire dall’anno scorso, sono state avviate attività di ricerca, formazione e sviluppo scientifico grazie alla creazione di un rete professionale altamente qualificata. Ora Cremona Solidale ha come obiettivo a breve termine quello di costruire una comunità di buone pratiche e, nel medio-lungo, quello di contribuire, anche attraverso lo sviluppo di attività di ricerca, alla costituzione di un Laboratorio Geriatrico territoriale dedicato a chi assiste gli anziani. In quest’ottica si è collocata la visita di ieri a Cremona Solidale, del Rettore ell’Università degli Studi di Brescia, professor Francesco Castelli accompagnato dalla delegata alla Didattica e Scuole di Specializzazione dell’Università di Brescia, dr.ssa Arianna Coniglio.
Ad accoglierli in struttura, il presidente di Cremona Solidale Emilio Arcaini, la direttrice generale Alessandra Bruschi e la direttrice sanitaria Simone Gentile oltre al vice presidente di Fondazione città di Cremona Fiorenzo Bassi. Per loro, una visita attraverso le varie sezioni del complesso e l’incontro con i medici responsabili dei reparti, prima di un cordiale e costruttivo confronto che ha riunito nell’ufficio di direzione anche il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, gli assessori Rosita Viola e Maura Ruggeri, Monica Cadei coordinatore assistenza ASCCremona Solidale, Eugenia Grossi, direttore politiche sociale del Comune e Alberto Zucchelli ricercatore della scuola di specializzazione in geriatria dell’Università di Brescia.

Ad introdurre l’incontro il Sindaco Gianluca Galimberti che ha spiegato come le ragioni della loro presenza fossero legate “all’idea di consolidare un rapporto preesistente con l’università di Brescia, individuando il tema dell’anziano e le modalità di sviluppo dello stesso. Con il Politecnico, la Cattolica e l’Università di Pavia abbiamo fatto grandi progetti e vogliamo consolidare quindi, anche la nostra partnership con Brescia grazie a progettualità ulteriori. È un momento interessante in città in questa direzione, perché sul tema geriatria si stanno sviluppando una serie di progetti già finanziati in parte, mentre alcuni sono in attesa di approvazione”.
“Cremona Solidale è un fondamento su questo tema”, ha aggiunto Maura Ruggeri. “Per noi quindi, mettere in contatto l’Università di Brescia con questa realtà che a nostro avviso è un’eccellenza per competenza e servizi, è diventata una priorità. In più, è una situazione particolarmente interessante anche per caratterizzazione istituzionale”.

La direttrice generale Alessandra Bruschi ha poi illustrato le caratteristiche dell’Azienda, illustrandone anche progetti e iniziative. “È importante valorizzare il ruolo delle aziende sociosanitarie”, ha evidenziato Bruschi. “Noi siamo a tutti gli effetti il dopo ospedale. E abbiamo due elementi caratterizzanti. Cremona è prima come numero di geriatri per abitanti in Italia. Secondo elemento caratterizzante, è la provincia più anziana della Lombardia con Pavia. Quindi è di fatto, un laboratorio perfetto sul tema geriatrico. È inoltre un’Azienda prevalentemente femminile. Le donne rappresentano infatti l’85% del personale. I nostri obiettivi sono principalmente due. Quello di promuovere lo sviluppo di un laboratorio geriatrico e della filiera annessa. Dall’altra, diventare sede di un corso di laurea che punti alla professionalizzazione del personale, perché per noi il tema della formazione è fondamentale. Abbiamo già una convenzione con l’Università di Brescia, attraverso l’ASST,per i corsi di fisioterapia e infermieristica e, è in corso di sviluppo con l’ATS Valpadana, per gli assistenti sanitari. Ora vogliamo lavorare per ampliare la presenza nei diversi setting aziendali. Potremmo essere inoltre terreno di sperimentazione per la figura dell’infermiere in ambito territoriale (infermiere di comunità, case manager). Con Brescia siamo convinti di poter far ottime cose anche in ambito medico. Sarebbe bello costruire un master in geriatria all’interno della struttura”.
L’assessore Rosita Viola ha specificato: “Lavoriamo con Cremona Solidale sul sociale attraverso le progettualità in via XI Febbraio. Abbiamo avviato insieme un percorso di screening per capire quante siano le persone autosufficienti della città e fare un punto sul livello di ‘fragilità’ del territorio”.
La dottoressa Simona Gentile ha poi spiegato: “Siamo una struttura prevalentemente geriatrica e riabilitativa. Quindi la parte formativa rientra in questi ambiti. Temi che erano andati persi durante il Covid, li abbiamo recuperati. Come quello sulle demenze per esempio. A cui teniamo molto perché al di fuori del nucleo Alzheimer, abbiamo comunque un 65% di pazienti che soffrono di questo disturbo, per cui un focus su questa problematica è fondamentale”.

È stata poi la volta del Rettore Francesco Castelli. “Vi ringrazio per questo incontro, perché è molto positivo trovarsi insieme per un confronto. Nella mia visione di Università, l’Università ha un senso dove ha un rapporto win win con il territorio ovvero ne sa intercettare i bisogni e sa dare una risposta, anticipandoli. E non è semplice in una società e in un ambito sanitario in continuo cambiamento. PNRR a parte, le Università pubbliche non sono particolarmente ricche. Brescia oggi ha 7 sedi corsi di laurea. Tre in capoluoghi di provincia. Mi piace che le sedi possano permeare le realtà in cui vivono. Ritengo si debba uscire dai muri dell’Università per vivere le comunità territoriali, per questo da novembre sono già venuto tre volte a Cremona. L’Università di Brescia è prevalentemente impegnata in ambito sanitario. Condivido che le necessità future, al di là dei modelli, vadano nella direzione del mondo geriatrico. Brescia ha pure una tradizione geriatrica, ed è forte anche in campo neurologico. Abbiamo rapporti inoltre con l’Università Cattolica, per cui siamo aperti a tutto quello che si può fare insieme. I master sono ciò su cui puntiamo perché sono molto più snelli da organizzare, sono utilissimi oltre ai tirocini e possono essere gestiti in modo diretto. Ora infine, abbiamo più specializzandi per anno e questo può consentire di allargare la rete formativa”.

La dottoressa Arianna Coniglio conclude: “E’ in rapido sviluppo la formazione post laurea. Corsi di perfezionamento e master sono la formula più snella e focalizzata sugli obiettivi. Dobbiamo capire le priorità e chi sono i formandi così da organizzare al meglio la formazione. Partendo da un anno di corso, che sia a disposizione di tutti ovviamente”.

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