Spettacolo

"Winter Forest" di Favale
in scena al Ponchielli

Una danza orientata all’astrazione, quella in scena al Teatro Ponchielli domenica 19 febbraio, con Winter Forest, lavoro del coreografo Fabrizio Favale che trae ispirazione dalle tecniche americane con cui si è formato. i paesaggi coreografici che disegna nelle sue opere sembrano rimandare a mondi lontani e sconosciuti, in cui la danza si presenta come un orizzonte libero da interpretazioni e classificazioni.

Winter Forest crea un paesaggio inclassificabile dal carattere invernale, glaciale, come di foresta nordica, ottenuto con speciali effetti di luce riflessa su un fondale di seta.

Qui si muovono i danzatori in una danza fatta dell’intreccio fra un’elevata complessità tecnica e movimenti sconosciuti, come creature di altri mondi. Spazio e costumi dei danzatori presentano simili tratti estetici, con conseguente effetto mimetico. La coreografia è costruita con un’idea ciclica in cui gli elementi, pur variando, tornano e ritornano con un’apparente casualità, come accade ai temporali e alle tempeste.

Dopo aver frequentato a lungo i paesaggi nei loro mutamenti dentro l’alternarsi delle stagioni (Le Stagioni Invisibili – Ciclo Coreografico Infinito 2018-2021, premiato con il Premio Per Chi Crea di Siae e Mibac e selezionato dal Big Pulse Alliance come uno degli otto migliori progetti outdoor europei 2021), con questo progetto Fabrizio Favale indaga il concetto di mimetismo. Talvolta utile in natura, talvolta inutile, il mimetismo è colto qui prima di tutto come evento estetico. Una modalità di scomparire, dissolversi nel circostante, per riapparire con le sembianze del circostante.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...