Politica

Primarie Pd, a Cremona e provincia
Bonaccini in testa con oltre il 48%

Bonaccini in testa con il 48,5% dei voti, Schlein seconda con poco meno del 34%, dietro Cuperlo e De Micheli rispettivamente con  il 14 e il 3,6% Sono  i risultati provvisori del voto nelle Assemblee congressuali del Pd per la scelta del segretario nazionale, che si sono tenute a Cremona e in Provincia fino a giovedi 9 febbraio, diffusi dalla commissione provinciale per il congresso. I voti sono stati complessivamente 308, con 305
schede valide e 3 bianche o nulle. Nel dettaglio:
– Stefano Bonaccini: 148 (48,5%)
– Elly Schlein: 103 (33,8%)
– Gianni Cuperlo: 43 (14,1%)
– Paola De Micheli: 11 (3,6%)

Da venerdì 3 febbraio, data di inizio del percorso congressuale di consultazione degli iscritti, si sono svolte 18 assemblee di circolo sulle 28 totali previste in Provincia di Cremona Le rimanenti riunioni si terranno entro la data del 19 febbraio 2023. A quel punto avremo i risultati completi per il nostro territorio ed anche a livello nazionale. Come noto, Lombardia e Lazio non vedranno altri congressi locali in questo fine settimana, essendoci le elezioni regionali.
Domenica 26 febbraio 2023 tutti i cittadini, iscritti, elettori e simpatizzanti del Partito Democratico potranno votare ai gazebo, con elezioni primarie aperte, scegliendo tra i primi due candidati designati dal voto delle assemblee di circolo di questi giorni. La partecipazione dei cittadini sarà resa possibile da oltre 60 seggi allestiti in tutto il territorio provinciale, grazie al lavoro dei tanti volontari mobilitati per l’occasione.

I dati comunicati dal Pd a livello nazionale qualche giorno fa, danno Schlein sotto a Bonaccini di 12 punti: scontato che saranno loro due ad arrivare a contendersi la segreteria del partito.

Il distacco del presidente dell’Emilia Romagna non è tale però da far pensare ad un esito scontato. Schlein infatti potrebbe essere premiata dal voto nei gazebo, quindi nelle primarie aperte anche ai non iscritti, infatti sta andando meglio in grandi città come Milano, Firenze e Bologna, dove il 26 febbraio potrebbero votare molte persone cambiando in modo decisivo la distanza attuale. gb

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