Cronaca

"Area donna", il Comitato: "A distanza
di un anno non è cambiato nulla"

L'inaugurazione di Area Donna, nel 2017

“Se le donne non si lamentano è perchè sono stanche o rassegnate, non perchè le cose siano migliorate”. Una delle fondatrici del Comitato “Rivogliamo Area Donna”, Cristina Marenzi, reagisce a nome delle pazienti in cura in quello che era un reparto d’eccellenza all’ospedale di  Cremona, ora assorbito all’interno di Oncologia, dopo le parole dell’assessore al Welfare Rosita Viola in Consiglio comunale. Rispondendo lunedi a una interrogazione di Luca Nolli (M5S), Viola ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione comunale in occasione degli incontri tra Comitato e vertici sanitari, e il sostegno dato alle iniziative promosse in tema di prevenzione. Specificando anche che a seguito della riorganizzazione del reparto, non erano al  momento pervenuti reclami.

Parole che hanno suscitato meraviglia e tristezza tra le tante donne in cura che da un anno a questa parte hanno visto realizzarsi poco o nulla di quanto richiedevano: la cosa principale era poter tornare  nell’area protetta e a loro dedicata al quarto piano dell’ospedale, in cui venivano visitate e sottoposte alle terapie iniettive, mentre ora il loro percorso è unificato con quello di tutti gli altri pazienti oncologici. L’altra ala del quarto piano, sotto l’insegna di “cancer center”, dove vengono trattati tutti i tipi di tumore, maschili e femminili, con inevitabili ripercussioni negative per tutti: poltrone più vecchie e malandate, lunghi tempi d’attesa, addirittura a volte stando in piedi perchè sono finite le sedie. Per una patologia, il tumore alla mammella, che colpisce in generale una donna su otto e che purtroppo ha sempre visto il territorio cremonese ai vertici dell’incidenza.

” Chiarisco che il Comune – continua Marenzi – non aveva promosso, ma ospitato su richiesta del Comitato per Area Donna, il confronto con l’Ospedale. E mi spiace che l’assessore Viola non ci abbia contattato per sapere come stanno davvero andando le cose, o almeno non abbia contattato me e nessuna delle decine di donne del nostro gruppo whatsapp. Ad ogni modo, a seguito di quegli incontri siamo state ricevute dall’allora primario e dallo staff medico e infermieristico, e in quell’occasione è vero che erano state apportate delle modifiche alla riorganizzazione dell’Oncologia, ad esempio aggiungendo un giorno alla settimana per le terapie. Ma nulla è cambiato rispetto alla richiesta fondamentale del Comitato, ossia tornare all’assetto originario della Breast Unit all’interno di Area Donna. Un luogo nel quale, pur nel dolore e nella fatica della malattia, era meno gravoso sottoporsi alle cure, con tutte le ripercussioni che un ambiente favorevole ha nell’efficacia della terapia”.

Una delle poltrone della sala prelievi

“Si nota la fatica degli operatori – aggiunge – medici e infermieri, tutti bravissimi, ma è evidente che per loro il carico di lavoro è aumentato. E poi c’è spreco: noi pazienti siamo tutti ammassati in un’unica area, le poltrone per le iniezioni sono malridotte mentre in Area Donna sono nuove e pochissimo utilizzate, addirittura quelle dove ci fanno i prelievi ematici sono rotte”.

“Dopo aver letto la risposta dell’assessore Viola – conclude Marenzi – sono stata tempestata da messaggi delle donne del Comitato che mi chiedevano di replicare. Lo faccio ora, ma a questo punto ricominceremo anche a mandare segnalazioni sia all’azienda ospedaliera, sia attraverso altre forme pubbliche, chiedendo a tutta la cittadinanza di starci vicino, perchè questo è un problema che non riguarda solo noi donne malate, purtroppo sempre di più, e anche molto giovani”. gb

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