Cronaca

Quartieri: quattro senza Comitato
ma a Cava pronti nuovi candidati

Due quartieri senza direttivo da tempo,  il quartiere Po e il Maristella; e altri due da poco rinnovati che sono in crisi, anche se in maniera diversa: uno, Bagnara, ha visto per la seconda volta le dimissioni del suo presidente dopo che altri consiglieri se ne erano andati; l’altro, Cavatigozzi, ha perso per strada 4 dei 9 consiglieri e quindi tecnicamente si è sciolto, ma con un presidente che ha tutte le intenzioni di continuare a relazionarsi con il Comune per non interrompere le progettualità che si stavano costruendo.

Sono i diversi sintomi di una crisi di questo strumento di partecipazione della cittadinanza alla vita amministrativa nato una quindicina di anni fa, e che anche l’amministrazione Comunale sta pensando di rivedere, proprio alla luce del funzionamento di questi ultimi anni. Segnali positivi certo ce ne sono stati, ad esempio la nascita del Quartiere di porta Romana, ma non basta a far dimenticare l’affluenza ai minimi termini dei residenti alle votazioni.

proprio su questo arriva la proposta di Edoardo Romani, presidente di Cava: “Questo pomeriggio ci incontreremo con 6 – 7 persone interessate a entrare nel Comitato, e se confermeranno questa volontà non vedo che bisogno ci sia di passare attraverso nuove elezioni, con il solo risultato di allungare i tempi. Perchè se i candidati ci sono, va da sé che almeno un voto lo prendono”. Proposta che però si scontra con il regolamento comunale che prevede invece l’obbligatorietà di una consultazione pubblica tra residenti.

Nonostante le dimissioni dei quattro, Romani ha sempre mantenuto i contatti con l’Ufficio Periferie e l’assessore delegato Luca Zanacchi: “Sono state dimissioni per motivi personali, tra noi  non c’erano dissidi. Una persona se n’è andata perchè si aspettava risposte immediate, ma si sa che con un’amministrazione pubblica non può essere così. Noi siamo convinti di andare avanti, anzi non ci siamo mai fermati. Ho incontrato i referenti di Agropolis, una realtà importante del nostro quartiere che vorrei coinvolgere sempre più con iniziative anche insieme alla scuola. Quest’anno tra l’altro grazie alla perseveranza delle insegnanti abbiamo avuto 23 iscrizioni alla primaria e questa è una bellissima notizia perchè ci sarà la prima. Ma non si può andare avanti ogni anno con questa incertezza, bisogna valorizzare una scuola come quella dell’Abbadia, collocata in un contesto architettonico bellissimo dove si potrebbero organizzare molte cose”. E poi il problema dei trasporti pubblici, che di domenica sono sospesi; del traffico sempre invadente soprattuto di mezzi pesanti; di una ciclabile tracciata solo con due righe sull’asfalto; della piazza che dovrebbe tornare ad essere più vivibile come centro del quartiere; del parco Zana che veramente parco non è, e dove i giochi sono stati acquistati con contributi privati.

“La zona industriale – aggiunge poi Romani –  è stata creata senza programmazione, quello che noi chiediamo  è la possibilità di una convivenza con queste realtà industriali. Non le vogliamo demonizzare ma creare una sinergia”.

Dopo le elezioni regionali, il Comune tornerà a battere sul tasto della partecipazione, cercando di rinfocolare qualche entusiasmo e indicendo nuove elezioni. Basta che ci siano dei candidati: senza di questi non si può procedere. gbiagi

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