Cultura

Carlo Calcagni al Manin: presentato il
libro “Pedalando sul filo d’acciaio”

“Pedalando, perché la mia vita è un equilibrio che riesco a mantenere tra le terapie e gli allenamenti, gli incontri con i giovani. Un equilibrio che mi permette di essere ancora in piedi” Carlo Calcagni, colonnello dell’esercito autore di “Pedalando sul filo d’acciaio” si è raccontato sabato mattina ai ragazzi del Liceo Manin e al Romani di Casalmaggiore collegato a distanza. Un incontro di spessore organizzato grazie all’intuizione della professoressa Giuseppina Rosato e alla disponibilità della Dirigente Maria Grazia Nolli. “I medici ritenevano impossibili i miei allenamenti viste le mie condizioni – racconta – ho dovuto mostrar loro dei video affinché mi credessero”. Sguardi rapiti e massima attenzione da parte degli studenti durante la testimonianza del militare, oggi atleta Paralimpico del Gruppo Sportivo della Difesa, capace di trasmettere il senso di coraggio con cui affronta la vita, un coraggio soprattutto morale: “nessuno è mai riuscito a imparare ad andare in bicicletta senza cadere, ma istintivamente ci riprovi, come la vita, cadi e ti rialzi fino a che quando non imparerai a gestire l’equilibrio che ti consente di acquistare la libertà”. La foto di copertina scattata in Florida durante gli “Invictus Games”, ideati dal principe Harry per i veterani “due giorni prima di partire per Orlando mi ricoverano per urgenza per setticemia. Ma io parto ugualmente per gli USA e due giorni dopo sono sul gradino più alto del podio”. 

Un libro che è stato definito un inno alla vita e che Carlo Calcagni porta nelle scuole con l’obiettivo di trasmettere il suo messaggio sulla vita e sullo sport: mai arrendersi, lottare sempre anche quando la vita tema in senso contrario. “Bisogna avere spalle forti e una resistenza straordinaria, per questo vi invito a riflettere sul valore del tempo. Il mio tempo è prezioso e cerco di spenderlo dedicandomi agli altri, cercando di trasmettere il mio messaggio alle persone che incontro”. Commoventi le parole sull’esperienza della malattia e sui momenti più difficili, con le quali invita ai ragazzi chiedendo loro di contattarlo nei momenti difficili “il mio numero di telefono è un numero di emergenza, chiamatemi se volete, non abbiate mai paura di chiedere aiuto. Chiedere aiuto è un atto coraggioso, nessuno vi giudicherà mai, insieme si possono raggiungere gli obiettivi”. e ancora: “Io non posso accettare chi mi dice di non avere il tempo, io cerco di stimolarvi a fare attività fisica”. Al termine della conferenza, insegno di gratitudine, la consegna di una pergamena da parte della Dirigente e della comunità educante del Manin.  Carlo Calcagni ha raccontato la sua storia anche a Cremona1 in “Punto e a capo” nella puntata del 3 febbraio. Cristina Coppola

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