Traffico illecito di batterie al
piombo esauste: 9 denunce
Le batterie venivano stoccate anche
in campi nomadi del cremonese
C’è anche Cremona nell’indagine conclusa dai carabinieri forestali di Vobarno e Marcheno, nel bresciano, che ha visto la denuncia di 9 persone per traffico illecito di batterie al
piombo esauste. Tra le accuse contestate, quelle di ricettazione ed attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, commessi a partire dal 2017.
L’attività investigativa ha consentito di individuare sei persone, tutte appartenenti ad un medesimo gruppo di nomadi residenti in provincia di Piacenza, titolari di altrettante imprese fittizie formalmente operanti nei settori dell’autotrasporto e del commercio di autoveicoli, i quali in realtà svolgevano attività di raccolta, trasporto, stoccaggio e intermediazione di rifiuti speciali pericolosi – classificati tossico-nocivi ed ecotossici – costituiti da batterie al piombo esauste, per l’ingente quantitativo di oltre 5.000 tonnellate, il tutto in assenza delle necessarie autorizzazioni.
Le batterie venivano stoccate in vari campi nomadi situati in numerose località delle province di Piacenza, Parma, Brescia, Bergamo, Milano, Como, Monza e Brianza, Cremona, Varese, Pavia, La Spezia, Massa Carrara, Lucca e Pisa, per poi essere rivendute illegalmente a terze aziende operanti nel settore del recupero di rifiuti, nella totale elusione del sistema di tracciabilità obbligatorio previsto dalla legge e fruttando profitti illeciti per un importo di oltre 5 milioni di euro.
Il titolare di una società ubicata nel Comune di Collebeato è indagato per il reato di ricettazione poiché è risultato essere il principale acquirente di tali batterie, che riceveva senza rispettare le norme di sorveglianza radiometrica obbligatoria pur essendo consapevole della loro origine delittuosa: di tale accusa dovrà rispondere anche un dipendente della ditta, che si occupava di prelevare i rifiuti stoccati presso i vari campi nomadi mediante l’autocarro aziendale, accompagnandoli con formulari di trasporto falsi.
Quest’ultima società si riforniva altresì illecitamente di batterie esauste presso un ulteriore soggetto operante nel Comune di Gussago, titolare di due ditte formalmente dedite alla vendita di carrelli elevatori, anch’egli denunciato in quanto effettuava attività di recupero di veicoli fuori uso in assenza delle necessarie autorizzazioni e stoccava i rifiuti decadenti da tale attività all’interno di un piazzale occupante una superficie di circa 1.500 mq, che è stato sottoposto a sequestro.
I carabinieri, all’atto della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, hanno anche proceduto ad eseguire ulteriori accertamenti a carico degli stessi soggetti all’esito dei quali sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di oltre 40.000 euro.