Cronaca

Giorno della Memoria, medaglie
d'onore ai famigliari dei deportati

Nella Sala della Consulta di Palazzo Comunale si è tenuta la cerimonia di consegna, da parte del prefetto Corrado Conforto Galli, di tre medaglie d’onore ai famigliari di cittadini costretti al lavoro coatto nei campi nazisti dopo l’8 settembre 1943. Si tratta di Oscar Caloi, Silvio Ghigi e Giuseppe Manfredini.
A seguire, alle 17:30, nel Cortile Federico II, il momento inaugurale del progetto “Pietre d’Inciampo”.

Oscar Caloi, nato nel 1921 e deceduto. Fu catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Salonicco mentre rientrava dalla campagna di Russia. Dopo un breve periodo di internamento nel campo di concentramento di Weisendorf, fu trasferito sotto il Comando di Lavoro 724 e assegnato come lavorante ad un agricoltore di Oldemburg dove prestò la sua opera fino al termine del conflitto.

Silvio Ghigi, nato nel 1897 e deceduto. Dopo aver partecipato alla campagna militare del 1917 prestando servizio in Fanteria, fu mandato in congedo illimitato nell’aprile 1920. Il 4 maggio 1944 venne deportato, come civile, in Germania nel campo di concentramento di Dachau, dove perse la vita il 4 dicembre 1944.

Giuseppe Manfredini, nato nel 1924 e deceduto. Nel settembre 1943 riuscì a sfuggire alla cattura dai nazisti. Richiamato alle armi nel marzo 1944, fu inviato, nel giugno dello stesso anno, a Bolzano da cui fuggì rimanendo renitente alla leva per circa 4 mesi. Catturato il 16 ottobre 1944, fu imprigionato nel Forte VII di Poznam e occupato nella telefonia militare per la Telefunken fino al termine del conflitto.

“Una iniziativa per creare ulteriori luoghi di memoria, importanti per continuare a ricordare quello che è stato”, ha detto l’assessore alla cultura Luca Burgazzi. La cerimonia è stata aperta dal suono del violino e si è chiusa con una preghiera in lingua ebraica. A seguire nella Sala Eventi di SpazioComune, è stata presentata la pubblicazione Le Pietre d’Inciampo e la Memoria, edita dal Comune di Cremona, per ricordare i 38 concittadini cremonesi vittime delle deportazioni naziste.

Il servizio di Eleonora Busi

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