Ex Bertarini, si muove la Diocesi:
"Mancanza di trasparenza"
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Anche la Commissione di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona, venuta a conoscenza della “decisione repentina” di chiudere lo stabilimento del raviolificio “Grandi Pastai Italiani” (ex Bertarini) di Sesto Cremonese, “esprime la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti e a tutta la comunità di Sesto, depauperata di quello che per mezzo secolo è stato un importante patrimonio del tessuto produttivo cremonese”.
Dalle notizie ufficiose, anticipate dalla stampa a fine dicembre, alle notizie ufficiali del 4 gennaio 2023 sono trascorsi pochissimi giorni, durante i quali i dipendenti, collocati in ferie “per manutenzione straordinaria e messa in sicurezza degli impianti”, hanno visto i loro “impianti, e con essi il loro posto di lavoro, partire verso altri stabilimenti del Gruppo”.
In questa situazione, in sintonia con il vescovo di Cremona e con il parroco di Sesto Cremonese, che aveva manifestato pubblicamente la sua solidarietà ai lavoratori, i responsabili della Commissione diocesana hanno preso contatto con le Istituzioni del territorio e con le Organizzazioni sindacali, che hanno espresso la stessa sorpresa per il metodo e preoccupazione per le prospettive occupazionali.
Come espressione della comunità ecclesiale, la Commissione di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi “manifesta la propria perplessità sulle modalità attuate dall’Azienda, che aveva sì dichiarato più volte l’esistenza di una crisi finanziaria, ma mai aveva lasciato intravedere una chiusura del sito produttivo”. “Questa mancanza di trasparenza – prosegue la Commissione – stride con quanto dichiarato nel “Rapporto di sostenibilità 2020” del Gruppo Di Martino, proprietario di “Grandi Pastai Italiani”, a sua volta proprietario delle attività e degli impianti della ex Bertarini”.
La Commissione diocesana di Pastorale sociale e del lavoro intende “ribadire e rendere più concreto possibile il sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie: non si tratta di un sostegno formale, ma del desiderio di far sentire loro vicinanza incontrandoli ed ascoltando le loro preoccupazioni per il futuro”. “Pur nella consapevolezza – evidenzia ancora – di poter svolgere solo un ruolo gregario, la Commissione diocesana si rende disponibile a partecipare a tavoli di trattativa, insieme a tutti i soggetti istituzionali e sociali, qualora si ritenesse utile la presenza per aiutare un dialogo che trovi soluzioni rapide ed efficaci”.
Inoltre, “si fa appello a tutte le Istituzioni e le realtà produttive del territorio per attivare forme di solidarietà volte ad assorbire i lavoratori rimasti disoccupati, come già anticipato domenica 22 gennaio in occasione dell’incontro diocesano tra il vescovo Antonio Napolioni e le persone impegnate in politica e nel sociale”. “Già numerose organizzazioni – spiegano – si sono attivate: è questo il segno dei legami di comunità che esistono sul territorio e che la Commissione diocesana si propone di valorizzare ulteriormente”.
Infine, la Commissione di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi “fa appello a tutte le imprese e le comunità del territorio perché ci sia sempre una forte attenzione alla solidarietà sociale, favorendo occasioni di confronto e dialogo anche di fronte a gravi difficoltà, per trovare soluzioni giuste e responsabili”.