Cronaca

Delitto Tanzi: anche Bologna
conferma l'ergastolo per Mallardo

ncora ergastolo, anche se si andrà quasi certamente fino al terzo grado, come hanno rivelato i difensori di Patrick Mallardo, Raffaella Santoro e Francesco Savastano, che hanno già preannunciato il probabilissimo ricorso. Intanto però la Corte d’Assise d’Appello di Bologna conferma la sentenza in primo grado a carico del 20enne che il 5 maggio 2021 ha ucciso con 33 coltellate Daniele Tanzi, 18enne di Casalmaggiore per la gelosia covata nei confronti dell’ex amico, che in quel momento stava con la ex fidanzata di Patrick, Maria Teresa Dromì.

La difesa ha provato, come già era stato anticipato, la strada della perizia psichiatrica, ma non c’è stato verso. La Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Orazio Pescatore, ha confermato la sentenza che già il Tribunale di Parma aveva comminato, ossia il massimo della pena. Ad affossare la posizione di Mallardo il no alla richiesta anche del sostituto procuratore generale Licia Scagliarini, che a sorpresa aveva sostenuto l’istanza della perizia psichiatrica: ma la corte s’è opposta, confermando dunque il pensiero del pm Fabrizio Pensa, da subito contrario alla possibilità di perizia psichiatrica. A questo punto è molto difficile che questa strada possa riaprire il processo, pur essendo la via scelta dagli avvocati difensori, che hanno pure allegato una perizia dello psichiatra Simone Bertacca dove si parla di “profilo psicopatico” legato a Mallardo.

In particolare sono stati i futili motivi a confermare l’ergastolo, dopo che già in primo grado era venuta meno la premeditazione, dato che non vi erano prove sufficienti che confermassero questa pista. Condanne secondarie, per così dire, ma comunque pesanti, sono anche quelle – confermate – per le lesioni personali verso Maria Teresa, che era stata ferita la sera del delitto; per le minacce affinché mentisse davanti agli inquirenti; per il porto abusivo del coltello.

Una sentenza che, dal punto di vista economico, conferma i risarcimento di 920mila euro per la famiglia di Daniele Tanzi, di 2mila euro per Maria Teresa Dromì e di 500 euro per l’associazione Gens Nova di solidarietà sociale. Ora trenta giorni per le motivazioni e poi la possibilità di ricorrere in Cassazione.

Giovanni Gardani

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