Cultura

Al Triangolo la personale "William
Xerra. L’opera come promessa"

Inaugura sabato 28 gennaio alle 18 alla Galleria Il Triangolo la mostra “William Xerra. L’opera come promessa”, a cura di Sara Fontana (apertura: da giovedì a domenica, 16.30-19.30)

Artista poliedrico e sperimentatore instancabile, William Xerra (Firenze, 1937) ha esplorato le infinite possibilità dell’arte attraverso lo sconfinamento tra le discipline e la contaminazione tra tecniche e linguaggi. Dopo l’esordio come pittore negli anni Cinquanta nel solco di Morandi e Sironi, egli si avvicina alle ricerche informali e new dada, ammiccando quindi alle indagini concettuali. Le prime relazioni decisive sono però con i poeti, in particolare con protagonisti della Poesia Visiva come Emilio Villa e Corrado Costa.

La mostra, curata da Sara Fontana e realizzata con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, documenta parte della diramata ricerca dell’artista e comprende un nucleo di piccole opere che testimonia la scoperta decisiva del telaio interinale, il telaio provvisorio usato dai restauratori, che diventerà un elemento ricorrente nelle opere degli anni Novanta. Incollando oggetti e ritagli, Xerra crea un innesto di memoria che risignifica i componenti originari. L’esposizione presenta inoltre una serie di grandi tele realizzate tra il 1984 e il 2003, con interventi talora a più riprese sullo stesso pezzo in un dialogo sempre aperto tra pittura, disegno, collage e assemblage.

L’artista intreccia cultura alta e cultura popolare, componendovi parti di vecchie opere trovate sui mercatini con la cartolina dell’Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto, i disegni della nipotina, scritte al neon, una gruccia metallica per abiti e una stola rosa, cui aggiunge di sua mano un nudo picassiano tracciato con un segno nero e un rettangolo nero alla Malevic. Giustappone e riaccende queste unità disparate con sapiente regia entro una composizione rigorosa, scaturita da una tradizione geometrica che dalla sezione aurea giunge fino al costruttivismo russo.

Il sacro è un’altra componente importante della poetica di Xerra, come affiora da vari elementi e da alcuni titoli – Crocifissione (19) e XIV stazione – e come testimonia la recente installazione permanente di una sua Via Crucis del 1999 nella chiesa di San Fedele a Milano.
Esemplificano la ricerca ultima i lavori ad acrilico su alluminio anodizzato della serie Aluminum plate, risalente al 2017. Sono fogli sottili e leggeri in cui l’amore di Xerra per la pittura e per la scrittura riaffiora prepotente insieme alle sue parole chiave: Bene, Sta bene, Mento, Vive e Infinito. Infine, i sei disegni del 2021-2022 sono l’esito di una sintesi che proviene da decenni di lavoro indefesso e svelano le antiche ossessioni dell’artista: il dominio senza confini del bianco, la presenza di un segno minimalista, il peso dei margini e il valore oggettivo e assoluto di quel “niente che poi niente non è”.

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