Cultura

La biodiversità nasce sulle montagne
Appassionante incontro al Filo con TedX

Una serata per riflettere sulla biodiversità, partendo dall’avventurosa vicenda scientifica e umana di Nikolaj Ivanovič Vavilov, visionario scienziato vissuto nella Russia di fine ‘800 – inizi ‘900, la cui vita è stata lo spunto per lo spettacolo portato in scena giovedi sera  al teatro Filo, primo appuntamento dell’anno di TedX Salon. Semi, il titolo del monologo scritto da Francesca Marchegiano e interpretato dall’attore Stefano Panzeri.

Curiosità e passione, in questo studioso che ai tempi di Lenin era salito ai massimi vertici della ricerca scientifica nazionale, fino a spingerlo a viaggiare in tutto il mondo, in condizioni estreme, per raccogliere semi e preservare la biodiversità, ossia la vita del genere umano. Un’esistenza segnata però da un triste epilogo: la morte (paradossalmente proprio per le conseguenze della denutrizione) nella Russia di Stalin, in carcere, a causa delle sue idee precorritrici e cosmopolite che però avevano il difetto di far conoscere al resto del mondo la miseria del popolo russo.

A portare in scena la vita di Vavilov,  attraverso gli occhi del figlio Yuri, l’attore lecchese  Stefano Panzeri, con un’interpretazione scarna e potente, tutta recitata dall’interno di un vaso di terra, dove affondano le radici della pianta. L’autrice del monologo, musicato da Francesco Andreotti,  è l’esperta di comunicazione  Francesca Marchegiano che dopo lo spettacolo ha raccontato, insieme al botanico e divulgatore scientifico Antonio De Matola la spedizione fatta lo scorso anno in Kirghizistan sulle orme di Vavilov, alla ricerca di semi antichi più di 60 milioni di anni. 2000 chilometri percorsi con il gruppo di ricercatori tra le foreste, le montagne del Tien Shan e i deserti dell’Asia centrale per salvaguardare il loro inestimabile patrimonio naturale.  Alla fine sono tornati a casa con i semi del Malus Sieversii, un melo dalle caratteristiche di resistenza eccezionali, che consentirà di proseguire la ricerca iniziata un secolo fa dall’agronomo russo.

La serata si è conclusa con l’esperienza dell’agricoltore Fabrizio Bottari, che con tenacia dal 2003 insieme alla moglie Nadia, ha messo al riparo più di 400 tipi di patate dai diversi colori, conservate nella Val d’Aveto in bustine di semi, perché “coltivare diverse specie significa comprendere la storia dell’uomo”.

“La biodiversità – ha detto tra l’altro –  nasce sulle montagne del mondo dove i contadini devono ingegnarsi a trovare qualcosa che resista alle condizioni più difficili”.

“Come di consueto – commenta Andrea Mattioli, organizer di TedX Cremona –  TEDxCremona tenta strade insolite per incuriosire le persone, alimentare il pensiero e il confronto rispetto ai temi centrali del nostro tempo. Per questo SEMI ci è sembrata un’occasione da non perdere per la nostra città; un modo diverso per parlare di sostenibilità ambientale e biodiversità”.

L’evento si è svolto in collaborazione con Società Filodrammatica Cremonese presieduta da Giorgio Mantovani. gb

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