Concussione: revocati i domiciliari
all'ex provveditore Fabio Molinari
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Sono stati revocati gli arresti domiciliari a Fabio Molinari, ex provveditore agli studi di Cremona ed ex dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, finito nei guai per concussione, induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti. Nei confronti di Molinari, che risiede a Lovere , in provincia di Bergamo, è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora.
L’attività di indagine sull’ex dirigente, che aveva lasciato il Provveditorato di Cremona nel luglio del 2021 dopo due anni di incarico, aveva preso il via in seguito a tre esposti presentati nei primi mesi del 2022 su un presunto utilizzo illecito di fondi pubblici da parte dell’indagato.
In uno degli esposti si parla di finanziamenti ottenuti da due scuole cremasche. Ad essere citati sono Pietro Bececchi, preside del Crema Due, e Claudio Venturelli, dirigente del Racchetti-da Vinci.
L’inchiesta che ha scosso il mondo della scuola vede anche altri indagati. Sarebbe coinvolta almeno una decina di altri dirigenti, anche cremaschi, che per l’accusa avrebbero assecondato le richieste di Molinari.
Per quel che riguarda Crema, si parla di tre finanziamenti, due ottenuti dal Crema Due e uno dal Racchetti-da Vinci. Nel primo caso, si tratta di “contratti di prestazioni d’opera intellettuale progetto Celebrazione Dante Alighieri”, rispettivamente di 1.500 e 800 euro; nel secondo di una “borsa di tirocinio progetto Io Studente uomo e cittadino” del valore di 5mila euro. Su questi progetti e bandi, gli istituti, “su richiesta e iniziativa di Molinari, hanno condiviso fondi per progetti specifici i cui bandi vedono come vincitori sempre gli stessi soggetti”.
A Molinari sono contestate reiterate ingerenze nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi attraverso la cosiddetta “messa a disposizione”, e l’utilizzo di fondi pubblici per l’acquisto di beni per fini estranei a quelli istituzionali, o addirittura per saldare debiti per spese personali. Inoltre, rapporti con diversi giovani a cui avrebbe promesso e fatto attribuire in maniera illecita incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini nelle scuole della provincia. Secondo le accuse, Molinari avrebbe fatto ottenere loro gli incarichi attraverso bandi predisposti ad hoc, per poi chiedere di versare parte di quanto guadagnato ad una associazione culturale a lui riferibile.
Nell’interrogatorio di garanzia, l’ex provveditore si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Sara Pizzorni