Economia

La nuova Pac è in vigore:
l'esito di un lungo percorso

Complessivamente si tratta di ben 264 miliardi di euro di finanziamenti dell'Ue che sosterranno gli agricoltori europei nella transizione verso un settore agricolo più sostenibile e resiliente e contribuiranno a preservare la vitalità e la diversità delle zone rurali

Lo scorso primo gennaio è entrata ufficialmente in vigore la nuova Politica agricola comunitaria (Pac). Sono stati approvati da parte della Commissione Europea tutti i 28 piani strategici, uno per ogni paese Ue e due per il Belgio. Complessivamente si tratta di ben 264 miliardi di euro di finanziamenti dell’Ue che sosterranno gli agricoltori europei nella transizione verso un settore agricolo più sostenibile e resiliente e contribuiranno a preservare la vitalità e la diversità delle zone rurali. Il cofinanziamento e il finanziamento nazionale complementare porteranno il bilancio pubblico totale dedicato agli agricoltori e alle comunità rurali a 307 miliardi di euro per il periodo 2023-2027.

Altri programmi che rientrano nel mandato della Pac ma al di fuori dei piani strategici della Pac, come il programma POSEI per le regioni ultraperiferiche, il programma dell’Ue per le scuole, i programmi di promozione, beneficeranno di un finanziamento aggiuntivo dell’UE di 6 miliardi di euro.

Si conclude così un lungo percorso iniziato nel 2018 quando la Commissione europea aveva presentato la sua proposta di riforma della Politica Agricola Comune , introducendo un nuovo modo di lavorare per modernizzare e semplificare la politica agricola dell’UE. La nuova normativa sulla PAC è stata formalmente adottata il 2 dicembre 2021. Il lungo percorso che ha portato alla sua applicazione è stato anche oggetto del ritardo di un anno. Il termine fissato dai colegislatori affinché gli Stati membri presentassero i propri piani strategici della Pac era il 1° gennaio 2022. Dopo aver ricevuto i piani, la Commissione ha inviato lettere di osservazioni a tutti gli Stati membri entro il 25 maggio 2022. Tali lettere sono state pubblicate sul sito web Europa unitamente alle reazioni degli Stati membri, in linea con il principio di trasparenza. Successivamente è ripreso un dialogo strutturato tra i servizi della Commissione e le autorità nazionali per risolvere le questioni rimanenti e finalizzare i piani riveduti della Pac. Il loro livello di ambizione rispetto agli obiettivi climatici e ambientali dell’Ue e il contributo agli obiettivi stabiliti nelle strategie Farm to Fork e Biodiversità della Commissione sono stati esaminati attentamente.

Alla luce del continuo aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia a seguito dell’aggressione russa contro l’Ucraina, la Commissione aveva invitato gli Stati membri a prendere in considerazione la revisione dei loro piani strategici della Pac per rafforzare la resilienza del settore, aumentare la produzione di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza da fertilizzanti sintetici con metodi di produzione più sostenibili, in linea con le comunicazioni sulla sicurezza alimentare e sui fertilizzanti. Per rimanere idonei allo scopo alla luce delle sfide in rapida evoluzione, i piani strategici della Pac saranno attentamente monitorati e modificati secondo necessità durante il periodo di attuazione.

Ad introdurre la riforma della Pac, peraltro molto attesa dagli agricoltori europei, era stato lo stesso commissario all’agricoltura dell’Unione europea, Janusz Wojciechowski che nel dicembre 2022 aveva detto: “Negli ultimi anni abbiamo lavorato a stretto contatto per ideare buone strategie. Ora è il momento di iniziare a implementarle. La nuova Pac renderà l’Ue più preparata ad affrontare le sfide che il nostro settore agricolo e gli agricoltori si trovano oggi ad affrontare in campo economico, ambientale e sociale. Il nostro obiettivo chiave di contribuire alla sicurezza alimentare viene confermato e preservato. Manteniamo inoltre condizioni di equità, affrontando al contempo le esigenze e le situazioni specifiche a livello nazionale e regionale”.

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