Economia

Welfare, lavoro, guerra: avviato
il congresso della Cgil cremonese

E’ in corso al Relais Convento di Persico Dosimo la prima giornata congressuale della Cgil cremonese, che ha visto gli interventi del segretario generale Elena Curci e tra gli altri, dei sindaci di Cremona e Casalmaggiore e del consigliere regionale Matteo Piloni.

Un congresso che nasce dalle 776 assemblee svolte – 64 nelle sole Leghe dello Spi – per un totale di 33.743 iscritti coinvolti.
“Dobbiamo decidere quale sarà la strategia sindacale per i prossimi anni per provare a riunificare il mondo del lavoro, praticare azioni e contrattazione inclusiva e affermare la nostra identità forte come Cgil attorno al valore dell’uguaglianza”, ha detto Curci.
“Questo Congresso si svolge in un momento complesso e inedito, stiamo vivendo la crisi più profonda degli ultimi 70 anni e siamo chiamati a misurarci con eventi che condizioneranno il futuro del pianeta. Siamo passati da due anni di pandemia, dal riscaldamento climatico, dalla crisi energetica e dal ritorno della guerra in Europa.
Le condizione delle persone che rappresentiamo sono peggiorate, siamo difronte ad una vera crisi sociale”.

Toccati poi temi della guerra, della globalizzazione, della pandemia e delle risposte date dal nostro sistema sanitario: “Per ripartire è necessario investire sulla costruzione di un rinnovato e più solido sistema di welfare pubblico sostenuto da servizi pubblici forti, a partire dal rilancio del Servizio Sanitario Nazionale e dall’integrazione con il sociale che garantisca la salute e il benessere di tutte e tutti.
Quanto disposto dalla legge di Bilancio 2023 definitiva è un segnale negativo e preoccupante che non tiene conto del reale aumento dei prezzi che il Servizio Sanitario Nazionale dovrà sostenere.
Le modifiche apportate in materia di Sanità non rispondono in alcun modo alle necessità del Servizio Sanitario Nazionale, in particolare in termini di interventi organici e strutturali per rafforzare servizi e prestazioni assicurate dal sistema pubblico.
Emblematica in tal senso la scelta sbagliata e grave operata nel passaggio parlamentare di non rafforzare i servizi pubblici di salute mentale cui si preferisce l’erogazione di un contributo di 1.500 euro per sostenere le spese relative a sessioni private di psicoterapia, rendendo così strutturale il “bonus psicologo”.
E a proposito della sanità lombarda: “Occorre rendere rapidamente operativi strutture e presidi territoriali come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità. Quello che chiediamo è che siano a gestione pubblica, garantendone la piena attività impedendo che rimangano delle “CASE VUOTE”.
Uno dei nostri compiti dei prossimi anni sarà quello di seguire con attenzione la costruzione del nuovo ospedale di Cremona; questo è sicuramente un progetto della città e di tutto il territorio.
Il Presidente Fontana, lo scorso dicembre in visita all’ASST di Cremona, ha evidenziato, nel proprio discorso, che “il nuovo ospedale sarà un modello da seguire, in cui la tecnologia la farà da padrone a fianco del capitale umano. Questo aiuterà a stringere connessioni con il territorio, mantenendo al centro l’umanizzazione delle cure”. Sicuramente delle belle parole! Noi saremo attenti osservatori e non esiteremo ad evidenziarne anche pubblicamente le eventuali lacune e/o cattive gestioni, come sempre abbiamo fatto, continuando a ribadire con forza la fondamentale importanza della sanità pubblica per la tutela della nostra salute”.
Sottolineate poi le tre le emergenze del mondo del lavoro: precarizzazione; questione salariale; quantità dell’occupazione.

Il sindaco di Cremona Galimberti ha parlato dell’eccessiva burocratizzazione dei progetti finanziati con il Pnrr, per cui alcune regole andrebbero cambiate e ha delineato una situazione ambientale in miglioramento, con livelli di pm10 che nel 2022 per la prima volta non avrebbero superato i limiti di legge.
Filippo Bongiovanni, sindaco di Casalmaggiore, ha evidenziato le difficoltà delle aziende e anche nel casalasco, terra di realtà sane, l’emergere di qualche scricchiolio.
“Una sanità dove le persone devono pagare il privato per curarsi in tempi ragionevoli non è una buona sanità”, uno dei passaggi dell’intervento del consigliere regionale Piloni.

“La pandemia- ha continuato Curci nella sua relazione –  ha evidenziato che troppe persone lavorano con tipologie di impiego prive di qualsiasi forma di contribuzione e per questo difficilmente censibili. Ciò è anche conseguenza della liberalizzazione del mercato del lavoro attuata che ha portato ad una proliferazione di tipologie disparate anche funzionale alla frammentazione dei cicli produttivi realizzata negli ultimi decenni. 
È forse arrivato il momento di un nuovo Statuto dei Lavoratori?
A noi compete, ancora una volta, evidenziare che la progressiva perdita di consenso della sinistra politica è andata in parallelo con la svalorizzazione e la mercificazione del lavoro a cui governi anche di centro sinistra non solo non hanno posto un argine ma addirittura hanno contribuito, vedasi il Jobs act”.

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