Ambiente

"Nessun profilo di danno ambientale":
il ministero assolve l'aria di Cremona

Respinto l’esposto-denuncia sulla qualità dell’aria presentato da Maria Grazia Bonfante e Ferruccio Rizzi al Ministero per Ambiente lo scorso giugno. In pratica, attraverso l’avvocato Francesco Paolo Perez, veniva richiesto l’intervento statale che porre un freno “al superamento dei limiti relativi ai livelli di  concentrazione di PM 10 e NO2 nell’ambito dell’agglomerato di Cremona e più in generale in tutta l’area della Pianura Padana”.
“E stato accertato – scrivevano i querelanti – come il valore limite giornaliero sia stato superato nell’agglomerato di Cremona, quanto meno a partire dal 2008 e fino al 2017 incluso; è stato inoltre accertato come sia stato superato il valore limite annuale, sempre nell’agglomerato di Cremona (Zona A Pianura altamente urbanizzata), quanto meno dal 2010 al 2017”.
Quindi la richiesta al Prefetto di Cremona, “rappresentante del Governo sul territorio, e a sua Eccellenza il Ministro della Transizione Ecologica, di emettere un’ordinanza urgente e contingibile, senza ulteriori indugi e richieste, sulla base dei principi stabiliti dall’art. 3 bis del Codice dell’ambiente, e quindi in attuazione dei noti principi di precauzione, correzione, sviluppo sostenibile e leale collaborazione. Chiede altresì  espressamente a sua Eccellenza il Ministro della Transizione Ecologica di intervenire ai sensi dell’art. 309 del D.lgs. 152/2006”.

Il 4 gennaio la Direzione generale Uso Sostenibile  del suolo e delle risorse idriche del Ministero, ha inviato al Comune la nota con cui respinge la richiesta: la situazione di Cremona – si legge tra l’altro – è analoga a quella di tutta la Pianura Padana: “…la criticità legata allo stato di qualità dell’aria riguarda in generale tutta la regione Lombardia e l’intera area della Pianura Padana in maniera diffusa (…)”.

Rispetto alla situazione della provincia e di Cremona in particolare le relazioni degli enti preposti evidenziano decisi miglioramenti della situazione ambientale. Si legge infatti che “Riguardo ai limiti imposti sulle concentrazioni medie annue e orarie di NO2 e la concentrazione media annua di PM10, i dati descrivono una situazione decisamente migliore, con valori dei due inquinanti al di sotto dei valori negli ultimi anni e in progressiva diminuzione”.

A questi dati si può anche aggiungere un netto miglioramento dei dati relativi alle PM2,5. In generale quindi, a partire da dati disponibili, relativi a porzioni di territorio, limitate ma rappresentative date le pressioni emissive ivi presenti, non si rivelano profili di danno ambientale.

Se rispetto all’Acciaieria di Cremona, in riferimento ai dati raccolti e ai controlli in atto, si rileva “assenza di significativi fenomeni di alterazione ambientale in atto …”, il Ministero si sofferma sull’elenco di fonti di inquinamento diffuse, quali il riscaldamento e il trasporto: “… la qualità dell’aria della provincia di Cremona – si legge ancora –  è influenzata da un complesso insieme di fattori quali, ad esempio, il traffico veicolare e il riscaldamento domestico non direttamente riconducibili ad uno o più soggetti identificabili….”, per cui “… risulta impossibile distinguere una specifica fonte di emissione responsabile dei superamenti. Questi infatti sono stati registrati indistintamente presso stazioni di fondo, sia urbane che rurali, di traffico e industriali”.

Certo, si verificano ancora fenomeni di superamento dei valori limite, ma da una parte i miglioramenti decisi, dall’altra lo sforzo riconosciuto delle autorità competenti e i continui controlli posti in essere motivano a proseguire sulla strada di impegno ambientale intrapresa da tutto il territorio.

“La risposta del Ministero è del tutto in linea con i risultati presentati nell’importante convegno promosso il 7 ottobre 2022, durante il quale sono stati presentati i dati ambientali dello studio epidemiologico realizzato e illustrato da ATS”, commenta l’amministrazione comunale in una nota. “Ed è in linea con quanto da noi sempre sostenuto. Innanzitutto siamo di fronte a un fenomeno che riguarda l’intera Pianura Padana e come tale va affrontato. La risposta evidenzia ancora una volta come questi anni siano stati e siano ancora caratterizzati da un netto miglioramento della situazione ambientale (sia per le PM10 che per le PM2,5 ed anche per altri inquinanti come l’NO2), con riflessi molto positivi anche sulla salute, come evidenziato dalla prima parte dello studio epidemiologico di ATS. La relazione del Ministero sottolinea anche gli sforzi messi in atto dalle autorità competenti ed evidenzia ancora una volta le fonti principali di inquinamento, rispetto alle quali scelte politiche sono state messe in atto.

“Questa risposta pertanto ci conforta nell’impegno e ci motiva a continuare con decisione nel cammino intrapreso, nella consapevolezza, come il Ministero sottolinea, che, nonostante i sensibili miglioramenti e gli sforzi messi in atto, la situazione di criticità ambientale debba richiedere ulteriori interventi. Le politiche attuate fino ad ora devono quindi essere continuate e migliorate ulteriormente in un coordinamento sempre maggiore a livello sovra-territoriale. Il nostro impegno continuerà quindi con sempre maggior determinazione”.

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