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Cremo, il dopo Verona fa male
Ore di riflessione su Alvini

“Tirate fuori gli attributi”: è il coro edulcorato lanciato dai 579 tifosi grigiorossi assiepati nel settore ospiti del Bentegodi di Verona verso la squadra radunata sotto la curva dopo il ko per 2-0 contro l’Hellas. Una sconfitta che costa la caduta all’ultimo posto in classifica per la Cremonese, incapace di approcciare un match carico di significato, dal valore triplice: scontro diretto salvezza, rabbia post Juve, Gianluca Vialli sulla maglia e nel cuore.

Il campo ha detto che sono bastati meno di dieci minuti al Verona per bucare Carnesecchi, meno di mezz’ora per blindare il successo. Il resto lo ha fatto una prestazione che lo stesso Massimiliano Alvini ha riconosciuto come “la peggiore del nostro campionato”. Ha vinto l’Hellas che non assaporava il gusto della vittoria dal 4 settembre e per la prima volta in stagione ha mantenuto la porta di Montipò inviolata.

Per contro, la Cremonese non è riuscita a segnare ad una delle due peggiori difese della serie A prolungando un’astinenza da gol che perdura dal 5 novembre scorso, tap-in di Ciofani a Salerno dopo errore dal dischetto. Quel gol era valso un punticino, il massimo che la Cremonese abbia raccolto in campionato in una singola partita. Manca la vittoria e di giornate ne sono passate 17. Mancava, a Verona, la squadra combattiva vista con la Juventus solo cinque giorni prima.

Con Monza e Bologna alle porte prima del giro di boa e nel mezzo la trasferta a Napoli per gli ottavi di Coppa Italia, la Cremonese ha davanti due strade: continuare sulla via tracciata dopo il ko di Empoli e davanti oltre 50 giorni di sosta, con fiducia a Massimiliano Alvini e sguardo al mercato per rafforzare la rosa, oppure dare una scossa all’ambiente e optare per un cambio di rotta deciso nella gestione tecnica di un gruppo che a Verona è sembrato privo di nerbo e idee. Le riflessioni sono iniziate lunedì sera. La prima ipotesi circolata è una fiducia al tecnico in vista dell’impegno col Monza. Gli incontri in società chiariranno il futuro della Cremonese, con o senza Alvini.

Simone Arrighi

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