Cronaca

Crimini informatici, nel 2022
diminuiti i casi di pedopornografia

Il bilancio del Centro Operativo della Polizia Postale della Lombardia

Nel 2022 sono diminuiti  i casi di pedopornografia on line trattati dalla Polizia Postale della Lombardia: dai 327 del 2021 ai 219 dello scorso anno, con una diminuzione anche delle persone indagate (da 238 a 202). Una flessione che il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Lombardia attribuisce “anche alla fine dell’emergenza sanitaria ed alla progressiva ripresa delle attività ordinarie. La diminuzione dei casi trattati nel periodo di riferimento non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è pressoché stabile il numero dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori”. In particolare, 202 sono state le persone indagate nel 2022, contro le 238 dell’anno prima e 220 le perquisizioni eseguite contro 289. Trenta le persone arrestate lo scorso anno, 32 in quello precedente.

Tra le operazioni di maggior rilievo svolte dal Centro nel 2022, in tema di protezione dei minori, c’è stata quella denominata Dictum III, proseguimento di una precedente avviata da una segnalazione pervenuta nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia che ha condotto all’individuazione di numerosi soggetti responsabili di aver condiviso in rete materiale pedopornografico tramite la piattaforma Mega.nz.

Denunciate 16 persone accusate di aver condiviso materiale pedopornografico tramite la piattaforma di cloud, di cui 3 sono state tratte in arresto in flagranza di reato per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato mediante lo sfruttamento sessuale di minori.

Arrestato poi un trentatreenne romano per violenza sessuale aggravata ai danni della propria figlia, per detenzione, produzione e cessione di materiale pedopornografico e per adescamento di minorenne. L’attività è stata condotta in modalità sotto copertura all’interno di un canale Telegram, ove era avvenuta la condivisione del materiale multimediale inerente ali abusi, a cura degli operatori sul territorio con il costante coordinamento e supporto del C.N.C.P.O.

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 72 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate (41 rispetto al totale di 72).

Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.

C0è poi il fenomeno del “sextortion”, un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone.

Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti.

La sensazione di sentirsi in trappola che sperimentano le vittime è amplificata spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Nel corso dell’anno sono stati trattati in Lombardia 139 casi, la maggior parte in danno di vittime maschili.

In tale contesto si segnala l’operazione svolta da questo Ufficio, che ha portato all’adozione di una misura cautelare in carcere nei confronti di una giovane donna, responsabile di oltre 60 delitti estorsivi nei confronti di altrettanti uomini, nonché al deferimento in stato di libertà di sua madre, complice nell’attività criminosa.

COMPUTER CRIME E SICUREZZA DEI DATI

Un nucleo speciale del Centro Operativo  lombardo è dedicato al “computer crime”:  l’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina continua ad avere significativi riverberi anche in materia di sicurezza cibernetica. Risultano, infatti, in corso campagne massive a livello internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di disinformazione e leak di database. Inoltre, alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel cosiddetto “dominio cibernetico”.

I casi trattati nel 2022 sono stati il 139% in più dell’anno precedente, 1312 contro 548. Aumentati anche i casi di truffe on line, da 1816 a 2780, con un aumento del 52% delle somme sottratte, da 16 milioni e 200mila euro a oltre 24milioni e 600mila, in particolare nel settore del trading online, da attribuire anche all’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime.

Particolare attenzione è rivolta inoltre ai fenomeni del revenge porn, con 45 casi trattati e 6 persone denunciate e delle truffe romantiche, con 66 casi trattati e 9 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare.

SEZIONE CYBERTERRORISMO

Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, ad una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista, sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti).

In tale ambito, la Polizia Postale garantisce sia l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Digos.

Nel corso degli ultimi mesi si è registrato un notevole incremento dei trend e delle discussioni all’interno di chat in diverse piattaforme; si passa dai tradizionali gruppi Facebook (molti dei quali risultano essere già stati bloccati) a social meno noti, come Reddit, fino a piattaforme come 8chan, vk.com (Vkontakte), nonché Telegram, privilegiando tutte quelle piattaforme che per la propria policy garantiscono l’anonimato e rendono più complicata l’identificazione degli autori dei messaggi.

Sono state pertanto avviate numerose attività investigative, con il deferimento alle Autorità Giudiziarie dei soggetti identificati – anche attraverso attività sotto copertura e perquisizioni – quali autori dei messaggi connotati dalla discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Tra le numerose attività investigative espletate nel corso del 2022, si segnala quelle che ha condotto al deferimento alla competente A.G. di Milano di un uomo di 60 anni, residente nella provincia di Como, quale utilizzatore di un account Twitter, autore di due messaggi contenenti gravi minacce nei confronti del Capo dello Stato.

La Polizia Postale se da un lato svolge un’incisiva attività di repressione dei reati informatici, dall’altro lato svolge un’importante azione preventiva a tutela dei minori, soprattutto per quanto concerne il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione online, fenomeni che destano grande allarme sociale.

L’impegno profuso dagli specialisti della Polizia Postale nell’azione di sensibilizzazione e informazione ha consentito, nell’anno appena trascorso, di realizzare incontri con docenti e genitori in oltre 614 istituti scolastici, coinvolgendo oltre 55.277 mila studenti, 3.223 insegnanti e 6.731 famiglie.

 

 

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