Cronaca

Vendeva birra allo stadio spacciandola
per analcolica: barista nei guai

I Carabinieri del Nas di Cremona e del Comando Provinciale hanno organizzato, prima della sospensione del calendario di serie A un servizio di controllo delle aree ristoro dello stadio “Giovanni Zini”, gestite da operatori esterni alla Us Cremonese.

All’interno di tali locali sono emerse delle carenze igienico-sanitarie e l’utilizzo di aree prive di autorizzazione per la manipolazione di bevande e alimenti, mancanze per le quali sono state elevate delle sanzioni amministrative per 2.000 euro e sono state emesse delle prescrizioni di adeguamento che saranno oggetto di futuri controlli.

Durante l’ispezione i militari del Nas si sono soffermati sulla birra, che veniva tenuta all’interno di fusti, ognuno dei quali aveva applicata una etichetta adesiva che riportava una marca del prodotto e la dicitura “0,0%”, a specificazione che si trattava di birra analcolica (vi sono prescrizioni in tal senso emanate dall’Autorità Comunale che vietano la vendita di bevande alcoliche).

Le etichette adesive, tutte differenti, sono apparse subito anomale e, di conseguenza, sono effettuati approfondimenti, con richieste al legale rappresentante dell’attività di presentare i documenti di acquisto del prodotto, da cui è poi emerso che la bevanda era in realtà alcolica e che le etichette applicate erano tutte false e applicate per aggirare il divieto di vendita alcolici imposto dall’ordinanza del sindaco di Cremona del 18 agosto scorso.

Per questo il gestore dei bar è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio e per contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi. Sono stati sequestrati 76 fusti di birra, due dei quali pieni, e le relative etichette false. E’ stato informato il sindaco della violazione: sarà lui che potrà emettere la relativa sanzione.

 

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