Cronaca

Scritte vicolo Pertusio. La Digos
denuncia quattro anarchici

Al termine delle indagini, durate alcuni giorni, gli uomini della Digos di Cremona diretti dal commissario capo Gianluca Epicoco, hanno indagato in concorso tra loro con l’accusa di deturpamento e imbrattamento di cose altrui, quattro persone, due uomini e due donne tra i 26 e i 40 anni, in qualche modo contigui all’area anarchica. Nei giorni scorsi in vicolo Pertusio erano spuntate alcune scritte in solidarietà al noto anarchico pescarese Alfredo Cospito, in carcere in regime di 41 bis e detenuto da oltre 10 anni nel carcere di Sassari, dopo essere stato condannato per la gambizzazione, nel 2021, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, rivendicato dalla sigla Nucleo Olga Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale, e per aver piazzato due ordigni a basso potenziale nelle vicinanze della scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006.

Le indagini, partite già dal giorno successivo al ritrovamento delle scritte e alla conseguente denuncia sporta dai proprietari degli immobili interessati, hanno permesso innanzitutto di stabilire come si sia trattato in realtà di due episodi separati, posti in essere sempre dallo stesso gruppo, ma in due serate successive.

In particolare, nella tarda serata tra il 6 ed il 7 dicembre, a cavallo della mezzanotte, due uomini e una donna provenienti da piazza Roma hanno imboccato via Solferino, e una volta arrivati all’incrocio con vicolo Pertusio, mentre due di loro si sono preoccupati di fare da “palo”, il terzo ha tracciato la scritta in solidarietà di Cospito: “ALFREDO LIBERO, NON MORTO 41 BIS=TORTURA”, utilizzando una bomboletta di vernice spray di colore nero. I tre si sono poi allontanati rientrando verso piazza Roma.

Nella serata successiva, sempre gli stessi tre, ai quali si è unita un’altra ragazza, sempre a cavallo della mezzanotte fra il 7 e l’8 dicembre, dopo essersi ritrovati e aver stazionato in centro, si sono recati nuovamente in vicolo Pertusio dove una delle ragazze ha imbrattato il muro di uno stabile scrivendo con un pennarello nero indelebile la scritta: “LO SAPEVI CHE DIO E’ MORTO?”. I quattro si sono poi allontanati lasciando la zona.

Il personale della Digos ha quindi provveduto a esaminare in modo meticoloso anche le immagini della videosorveglianza cittadina, sia pubblica che privata. La visione della immagini, unita alla conoscenza degli ambienti d’area cittadini e dei soggetti che ne fanno parte, ha permesso in breve tempo di dare un volto e un nome ai responsabili.

S.P.

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