Politica

Regionali, Virgilio: "Da Conte
gioco tattico senza sostanza"

Già in bilico l’alleanza Pd – M5S  per le elezioni in Lombardia? Lo fanno pensare le frasi pronunciate ieri da Giuseppe Conte, che solo la scorsa settimana aveva annunciato di aver raggiunto un positivo accordo con il Pd regionale sui punti programmatici, poi “promossi” venerdì anche dalla consultazione tra gli iscritti al Movimento.

In una intervista alla Rai, Conte ha parlato di un necessario confronto sul nome del candidato. “Ho sempre detto che per la Lombardia la questione del candidato andava accantonata – ha dichiarato -. Adesso che abbiamo definito e votato il programma, all’ordine del giorno ci sarà anche la questione del nome”. Problema: un candidato il centrosinistra lo aveva già individuato da alcune settimane, nella persona dell’eurodeputato Pierfrancesco Majorino. Ora sembra invece che, prima di accettarlo, Conte ponga due richieste: la garanzia di liste pulite e la rassicurazione che l’inchiesta sul Qatar gate non si allarghi.

“La cosa non mi  preoccupa – replica oggi lo stesso Majorino -.  Credo che sia naturale che si voglia comprendere quali siano stati i comportamenti nelle istituzioni. Rivendico tutto quello che ho fatto in questi anni. Vado avanti, non ho nulla da dover dimostrare. Non è che le parole di Conte mi abbiano offeso”, aggiunge “ma non facciamo bene alla Lombardia se indeboliamo l’alleanza. Sono convinto che si troverà la sintesi più efficace, non mi sono sentito sotto esame, da parte del M5s c’è un approccio costruttivo”.

 E sulla questione interviene il vicesindaco di Cremona e componente della segreteria provinciale Andrea Virgilio, con un post eloquente su Facebook: “La dignità è fondamentale in politica, perché racconta un modo di essere e di approcciarti alle cose. Il partito di Conte definisce un accordo con il PD sulle regionali della Lombardia, un accordo oggetto di consultazione del solo elettorato Cinque Stelle.

Ora però Conte, incassato quell’accordo, mette in discussione la candidatura unitaria targata PD. Non so se questa posizione cambierà nelle prossime ore, in questo gioco tutto tattico e senza grande sostanza, è possibile”.

Virgilio appartiene a quella pare di Pd contraria all’alleanza coi 5 Stelle in Lombardia, uno scenario che prefigurerebbe l’orizzonte a cui approderà il congresso Dem in pieno svolgimento e quindi una svolta a sinistra. Non a caso, qualche giorno fa l’esponente cremonese di Sinistra Italiana, Lapo Pasquetti, giudicava positivamente quella stessa alleanza Pd – M5S. E al contrario +Europa, ne prendeva le distanze.

“Quello che non cambia – continua il post di Virgilio – è la spregiudicatezza di un capo partito che va sopra a ogni cosa, che non rispetta i suoi potenziali alleati e che si fa gioco di un soggetto politico che nonostante le attuali difficoltà ha una classe dirigente locale diffusa, iscritti, militanti. Un leader che in due anni è passato da sovranista a ‘progressista’ facendo spallucce a tutto ciò che potrebbe riguardare la coerenza”.

E sul finale, l’attacco alla dirigenza regionale del Pd che ha siglato l’alleanza con M5S in ottica anti – centrodestra: “Ci sono dunque cose che vanno oltre l’esito di una campagna elettorale, una di queste è appunto la dignità di una comunità politica e priorità della sua classe dirigente dovrebbe essere quella di preservarla”. gb

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