E' tornato a suonare il mandolino
appartenuto a Mario Lodi
È ritornato a suonare il mandolino-arpa appartenuto a Mario Lodi. Dopo il restauro conservativo eseguito presso l’Academia Cremonensis su progetto del prof. Fabio Perrone e reso magistralmente operativo dal maestro liutaio Luca Maria Gallo, lo strumento, rimasto “muto” per alcuni anni a causa di criticità strutturali, ha fatto udire nuovamente la sua voce. Come diceva Berlioz nel suo trattato d’orchestra, “il suono del mandolino ha qualcosa di piccante, di spiritoso e di originale, insostituibile con altri strumenti, come la chitarra e il violino”; così è stato anche per il mandolino-arpa che ha espresso sabato sera nell’Aula Magna dell’Academia Cremonensis tutta la sua dolcezza.
A suonarlo per la prima volta dopo il restauro il prof. Ugo Orlandi, docente di mandolino presso il Conservatorio di Milano, accompagnato alla chitarra dalla prof.ssa Luisella Conter. Non solo musica, ma anche racconto nella serata patrocinata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario di Mario Lodi. Il prof. Pierguido Asinari ha proposto una riflessione legata alla vita dello strumento e al suo uso didattico da parte di Mario Lodi nelle scuole di San Giovanni in Croce e di Vho.
Il racconto è stato poi arricchito dal prof. Orlandi che, alternando musica e storia, ha condiviso le vicende legate al mandolino e alle sue varianti lombarde, napoletane e romane con accenni alla scuola mandolinistica cremonese. Tra i molti musicisti e compositori citati il cremasco Giovanni Vailati, detto il Paganini del mandolino, Giuseppe Anelli di Trigolo e Luigi Casazza di professione Ragioniere della Pia Istituzione Musicale di Cremona, per lungo tempo commissario della Banda Cittadina e socio del Circolo Filodrammatici. Come è noto, fin dai primi anni del Novecento era pienamente attivo il “Circolo Mandoliniste e Mandolinisti di Cremona” diretto da Francesco Poli che ha segnato lunghi anni della storia della musica della città di Cremona. Una tradizione che poi, pian piano, è andata affievolendosi fino a scomparire e che, in qualche modo, il mandolino-arpa di Mario Lodi ha consentito di ripercorrere. Nel centesimo anniversario della nascita di Mario Lodi non poteva non essere restaurato il “suo” strumento, a ricordo attivo del grande letterato e didatta cremonese e della sua indimenticata lezione di vita.