Sciopero generale il 16 dicembre
Le ragioni di Cgil e Uil
Una legge di bilancio che non piace a Confindustria ma nemmeno ai sindacati Cgil e Uil che venerdì 16 dicembre, anche a Cremona, chiamano a raccolta lavoratori e pensionati per uno sciopero generale che si concretizzerà in un presidio davanti alla Prefettura dalle 10 alle 12,30. Le ragioni della protesta sono state illustrate oggi alla Camera del Lavoro dai segretari generali di Cgil e Uil; non aderisce la Cisl.
Non uno sciopero contro questo Governo in particolare, il primo guidato da Fratelli d’Italia, ma contro una serie di mancate risposte che si perpetua da anni. Proprio un anno fa in questi giorni queste stesse sigle scesero in piazza contro la Finanziaria di Mario Draghi. Anche il nuovo Governo – sostengono le due sigle – ha dimenticato i lavoratori.
“Questa manovra non ci piace – spiga Elena Curci, segretaria generale Cgil – perchè non dà risposte al lavoro e non ha una visione di politiche industriali. Non parla di emergenza salariali e di rinnovi di contratti. Indipendentemente dai Governi in carica abbiamo un obiettivo comune con la Uil: difendere gli interessi di pensionati e lavoratori. Mentre l’inflazione sta mangiando il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori, questo Governo sta premiando gli evasori, ancora una volta, con l’aumento del contante fino a 5000 euro, con l’estensione della flat tax fino a 85mila euro per i redditi da lavoro autonomo. E ancora una volata in questo Paese ci troviamo che a parità di reddito, lavoratori e pensionati pagano il doppio di tasse rispetto a un lavoratore autonomo.
Un Governo, insiste Curci, che “rafforza la precarietà con l’introduzione dei voucher, quando già nel 2018 eravamo scesi in piazza per abolirli”. E poi, nessuna risorsa per la sanità, per la scuola né per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, il che significa “che poi non verranno più rinnovati neanche gli altri contratti”.
“Le nostre pensionate e i nostri pensionati non sono dei bancomat”, ha aggiunto, parlando del provvedimento della manovra che ha rivisto il sistema di indicizzazione delle pensioni senza alcun confronto preventivo.
“Questa manovra non dà davvero alcuna risposta al Paese – aggiunge Paolo Soncini, Segretario Generale UIL Cremona-Mantova – I dati ci dicono che sono più di 5 milioni le persone che vivono sotto la soglia di povertà, spesso anche lavorando: una famiglia monoreddito non arriva alla fine del mese”. Non sono presenti, nella manovra, provvedimenti strutturali che contrastino le disuguaglianze e la povertà. “Servono interventi sui salari ed investimenti per far fronte all’inflazione che avanza in un paese in cui i redditi si sono abbassati.
“Abbiamo sempre cercato la condivisione con tutti i Governi per esprimere i disagi che gli stessi cittadini vengono a raccontarci sul territorio”, aggiunge Soncini. “Si dice che la disoccupazione stia calando, ma in realtà siamo più poveri. I rinnovi dei contratti vengono fatti dopo due tre anni che sono scaduti, e sempre con un gioco al ribasso da parte del Governo. Noi vogliamo condividere un percorso, non essere convocati per raccontarci cosa il Governo ha fatto”.
A CGIL e UIL non piace neppure il taglio del reddito di cittadinanza “una misura sicuramente migliorabile ma oggi necessaria.
Curci ha introdotto anche il tema dei giovani: “Non abbiamo parlato di giovani, semplicemente perché in questa manovra non c’è nulla”, stessa domanda che si pone Soncini: “Avete visto qualcosa sui giovani, in questa manovra?”.
E conclude la segretaria Cgil: “Parliamo di immigrazione quasi quotidianamente, ma dovremmo soffermarci a pensare alle decine di migliaia di giovani che letteralmente scappano da questo Paese per potersi costruire un futuro”. gbiagi