Nazionali

Qatar, L’Echo: “Sacchi di banconote a casa di Eva Kaili”

(Adnkronos) – Alcuni “sacchi di banconote”, scrive il quotidiano belga L’Echo, sarebbero stati trovati nella casa di Bruxelles della vicepresidente dell’Europarlamento Eva Kaili. Kaili è quindi stata fermata nell’ambito dell’inchiesta per presunta corruzione in flagranza, cosa che spiega il motivo per cui non è scattata l’immunità parlamentare, che viene meno in questi casi. 

Eva Kaili è stata espulsa venerdì dal Pasok. Il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, comunica il gruppo, “ha preso la decisione di sospendere l’adesione dell’eurodeputata Eva Kaili dal gruppo S&D con effetto immediato, in risposta alle indagini in corso”. 

L’INCHIESTA, I FERMI E GLI ARRESTI – Ieri altre quattro persone, tra cui l’ex europarlamentare italiano del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D) Antonio Panzeri e il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini, sono state fermate nell’ambito di un’inchiesta della magistratura belga su un’organizzazione criminale “infiltrata nel cuore del Parlamento europeo e sospettata di ingerenza nella politica Ue e di corruzione da parte del Qatar”. Lo rivelano i giornali ‘Le Soir’ e ‘Knack’, secondo cui venerdì mattina “la polizia giudiziaria federale ha condotto 14 perquisizioni in diversi comuni di Bruxelles, in particolare a Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest”. 

L’inchiesta, riferisce Le Soir, è condotta da Michel Claise, magistrato specializzato in reati finanziari, e va avanti da almeno quattro mesi. Il sospetto è che il Qatar abbia versato somme di denaro e fatto regali “importanti” a persone che occupano “posizioni strategiche” nel Parlamento Europeo. La procura non menziona esplicitamente il Paese del Golfo, ma più fonti hanno confermato a Le Soir e Knack che si tratta del Paese che ospita attualmente i Mondiali di calcio. 

La moglie e la figlia dell’ex europarlamentare italiano del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D), Antonio Panzeri, coinvolto in un’inchiesta della magistratura belga per corruzione da parte del Qatar, sono state arrestate oggi dai Carabinieri in provincia di Bergamo su mandato di arresto arrivato dal Belgio. 

PANZERI E IL MAROCCO – L’ex eurodeputato dell’S&D Antonio Panzeri è sospettato dalle autorità belghe di essere intervenuto “politicamente”, ma “dietro pagamento”, presso alcune persone che lavorano al Parlamento Europeo, a beneficio non solo del “Qatar”, ma anche del “Marocco”. E’ quanto emerge da uno degli atti trasmessi dalle autorità belghe all’Italia, in relazione alla richiesta di arresto della figlia dell’ex sindacalista, Silvia Panzeri. Ufficialmente le autorità belghe non hanno confermato neppure che le pressioni riguardavano il Qatar, ma si sono limitati a parlare di un “Paese del Golfo”. Nel documento viene precisato che vige comunque la “presunzione di innocenza”. La figlia e la moglie di Panzeri appaiono “pienamente consapevoli” delle attività di Panzeri, secondo gli inquirenti belgi.  

 

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