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Neonata morta in hotspot Lampedusa, sindaco: “Escludo problemi di assistenza”

(Adnkronos) – “Una tragedia ma escludo che possa essere legata all’assistenza ricevuta all’interno del centro di contrada Imbriacola”. Così il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino commenta con l’Adnkronos la morte della bimba di sei mesi, sbarcata ieri sull’isola insieme alla mamma e deceduta mentre si trovava nell’hotspot. 

“Non si sanno le cause e non abbiamo ancora nessuna certezza – continua il primo cittadino – ma nonostante le condizioni di sovraffollamento del centro, adesso ci sono circa 800 persone a fronte di una capienza di 350, escludo che la morte della piccola possa essere legata a una mancata assistenza. Quando ci sono persone che stanno male vengono subito portate al Pronto soccorso e poi, se necessario, trasferite sulla terraferma”.  

Al momento, l’ipotesi più probabile è che la neonata abbia avuto un malore improvviso o forse un problema congenito che ne ha causato la morte. Intanto, dopo gli oltre 600 arrivi di ieri, oggi, su disposizione della prefettura, avverranno i primi trasferimenti dei migranti su traghetti di linea diretti a Porto Empedocle. 

Di “una tragedia nella tragedia” parla il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna commentando con l’Adnkronos la morte della neonata. “Escluderei – aggiunge però Ammatuna – che si possa parlare di un ‘presunto caso di malasanità’ legato alle condizioni del centro di accoglienza”. Centri di accoglienza che quasi quotidianamente fanno i conti con il sovraffollamento ma su cui, sottolinea il primo cittadino di Pozzallo, “le prefetture svolgono continui controlli”. 

“Per quanto riguarda il nostro hotspot – dice Ammatuna – la situazione è abbastanza tranquilla. Non mi sono mai arrivate segnalazioni di inadempienze e so che la prefettura di Ragusa è sempre abbastanza attenta. La verità è che la morte di questa piccola è un’altra delle morti di cui tutti noi portiamo il peso – conclude – Dobbiamo sempre ricordarci che questi bambini affrontano un viaggio in condizioni estreme: vento, pioggia, freddo, su piccoli corpi indifesi, protetti alla meno peggio dai loro genitori. Purtroppo la tragedia è sempre dietro l’angolo”. 

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