Cultura

Provocatoria Traviata, Cigni: "Il teatro
fa il suo mestiere, ci fa riflettere"

In un teatro Ponchielli illuminato di blu per le festività natalizie grazie ad A2A, è andata in scena venerdì sera una versione moderna della Traviata di Giuseppe Verdi. Una versione che osa rispetto all’opera tradizionale, fa riflettere e che ha diviso il pubblico del Ponchielli. La Violetta firmata da Luca Baracchini è una transessuale. Sul palco appare più volte il suo sé del passato, tormentato da un corpo che non sente suo. Eloquente la scritta “amati” apparsa sullo specchio della scenografia. Ma a far discutere maggiormente il pubblico è stata la danza delle zingarelle con scene bondage e frustini. Qualche “bu” e “vergogna” dai puristi del loggione e della platea si è alzato, ma non sono mancati gli applausi.

“Ci aspettiamo che il teatro faccia il suo mestiere, cioè ponga delle domande agli spettatori, ci faccia pensare, ci faccia riflettere e ci faccia anche fare un confronto con quelli che possono essere i nostri pregiudizi” commenta Andrea Cigni sovrintendente del Teatro Ponchielli. “Ci auguriamo che il pubblico riceva qualcosa dallo spettacolo e vada a casa con un messaggio”.

Molto intensa l’interpretazione del cast, a partire da Francesca Sassu in Violetta, applauditi anche il Coro di Operalombardia del Maestro Massimo Fiocchi Malaspina e la direzione musicale di Enrico Lombardi con l’Orchestra I pomeriggi musicali di Milano.

“Per me c’è una poesia incredibile, un ascolto incredibile e un’eleganza e una forza, soprattutto nelle immagini, soprattutto quella finale che non lascia indifferenti gli spettatori” sostiene Cigni.

Nicoletta Tosato

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