Cronaca

Rifiuti, dal 1° gennaio arriva
la Tarip con una pioggia di critiche

Ok del consiglio comunale al nuovo regolamento di Nettezza Urbana e alle linee programmatiche per la raccolta dei rifiuti. Come ha spiegato l’assessore Maurizio Manzi, “grazie ai risultati di un anno di sperimentazione in vista della tariffa puntuale (dal 1° gennaio), la percentuale di raccolta differenziata oggi sfiora il traguardo dell’80%, con un netto miglioramento a partire dal mese di settembre 2021, mensilità di inizio della sperimentazione; la percentuale di raccolta differenziata media nel periodo settembre 2020-agosto 2021 (ante misurazione puntuale) era pari al 72,8%. La stessa percentuale calcolata nel periodo settembre 2021-agosto 2022 (post misurazione puntuale) è passata al 78,6%, con un incremento del 6%, con picchi che superano o sfiorano l’80% come si riscontra nei mesi di dicembre 2021 e giugno 2022. Particolarmente indicativo il dato relativo alla raccolta differenziata della plastica, aumentata in un anno del 12,5%. Contestualmente migliora la quantità di rifiuti riciclati (58%) favorendo il riciclo, il riuso, il recupero di materia, in aderenza alla direttiva europea che pone l’obiettivo di riciclare almeno il 55% dei rifiuti entro il 2025”.

Approvato anche il regolamento per l’applicazione della TARIP, che sostituisce quindi la TARI (la P sta appunto per puntuale).  Dalla consulenza rilasciata da ARS Ambiente s.r.l. è emerso che la soluzione maggiormente soddisfacente circa la fattibilità tecnico-economica del progetto è proseguire con l’attuale sistema di raccolta porta a porta, con l’introduzione di supporti taggati (sacchi, bidoni, cassonetti ecc.) per la misurazione della frazione di rifiuto secco indifferenziato.

Il costo del servizio relativo allo smaltimento della frazione di rifiuto residuo urbano è coperto dal gettito tariffario derivante da una specifica parte della quota variabile, in maniera tale per cui chi contribuisce maggiormente alla produzione di rifiuti è anche chiamato a contribuire in misura maggiore, in termini economici, al costo del relativo smaltimento.

La  nuova tariffa è così composta:

• una quota fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, in particolare investimenti in opere, ammortamenti, costi amministrativi e gestionali;

• una quota variabile “calcolata”, determinata in relazione alle quantità potenziali di rifiuti prodotti;

• una quota variabile “misurata”, rapportata alla quantità di rifiuto urbano residuo conferito da ciascuna utenza, determinata dal prodotto della quota unitaria di costo per la quantità di rifiuto urbano residuo misurato (euro/litro) prodotto da ciascuna utenza. A sua volta la quota variabile “misurata” si compone di un importo relativo al costo base del servizio, definito da un quantitativo di litri minimi annui per categoria di utenza di rifiuto urbano misurato (soglia minima) e da un importo corrispondente agli eventuali litri eccedenti i minimi citati.

Il mancato conferimento del quantitativo minimo di rifiuto urbano residuo non comporta alcun esonero totale o parziale dal pagamento della relativa quota di tariffa. Gli importi dovuti per gli eventuali litri eccedenti non sono soggetti alle riduzioni e agevolazioni previste nel regolamento. Il corrispettivo è dovuto limitatamente al periodo dell’anno, computato a giorno, nel quale sussiste l’occupazione o la detenzione dei locali o aree.

IL DIBATTITO – Da parte delle minoranze sono emerse le tante criticità del nuovo sistema che avrebbe prodotto un aumento dei rifiuti domestici abbandonati nei cestini su strada e un peggioramento della qualità  della raccolta differenziata. Il leghista Alessandro Fanti ha fatto presente anche che la distribuzione dei contenitori per la differenziata, che avviene solo al centro servizi di via Postuma, è scomoda, non c’è una sala d’attesa e manca un parcheggio adeguato. Lamentata anche l’eccessiva dimensione del sacco blu con tag che tante utenze, le famiglie con uno o due componenti, riempiono in un lungo periodo di tempo, con problemi di odori e igiene. “Sono tutti fatti che mi vengono segnalati dai cittadini, come pure l’aumento dei rifiuti abbandonati”, ha detto Fanti. Sulla stessa linea anche  Simona Sommi (Lega ) e Alessandro Zagni (Fratelli d’Italia), oltre che Forza Italia e Viva Cremona  che già ieri si erano espressi con una nota stampa. In particolare, “soltanto il 90% dei titolari di utenze domestiche ha ritirato i sacchi di blu dotati di tag e di questi solo il 75% ha conferito almeno un sacco durante l’ultimo anno. Ne deriva che circa 1 nucleo famigliare su 3 non esegue correttamente la raccolta differenziata”, affermano. “Sorge spontaneo chiedersi dove sia finito quel notevole quantitativo di rifiuti indifferenziati non conferiti dai cittadini nei sacchi blu. La risposta è semplice: nei cestini della città sempre stracolmi, “mischiati” con i cosiddetti rifiuti “differenziati” nei contenitori condominiali, o peggio nell’ambiente. Il fatto che l’Amministrazione Comunale abbia dovuto acquistare nuove fototrappola e incrementare l’ammontare delle sanzioni per l’abbandono dei rifiuti, comportamento deplorevole che censuriamo con forza, sono la prova”.

Viene rilevato che la tariffa che verrà applicata dal 1° gennaio non sarà realmente puntuale: “La  Tarip – affermano ancora – si divide in 3 fasce di costo. Una quota fissa, equivalente al 52% del totale della tariffa, calcolata sulla base dei metri quadri differenziata sul numero dei componenti il nucleo familiare; una quota variabile calcolata, equivalente al 31% del totale:, calcolata sulla base del numero dei componenti il nucleo familiare. Infine una quota variabile misurata, equivalente al 17% del totale, calcolata nell’anno di competenza in base al numero dei conferimenti per utenza preassegnati. Le eccedenze saranno addebitate (€/litro) nell’anno successivo mediante conguaglio. Quindi la quota di tariffa “variabile misurata” corrisponde ad una percentuale minoritaria (17% del totale) della tariffa, peraltro vincolata al numero di sacchi blu prestabiliti dall’Amministrazione Comunale per ciascun nucleo familiare, indipendentemente da come lo stesso nucleo attua o non attua la differenziazione dei rifiuti”.

Posizioni ribadite nel corso del dibattito, che però si è chiuso in maniera inattesa, a seguito di una indisposizione accusata dall’assessore Manzi al momento della replica. Sospensione di qualche minuto e poi l’approvazione della nuova tariffa, con  18 voti a favore e 4 contrari . Molti gli assenti dai banchi della minoranza, tra cui Ventura (Fratelli d’Italia) e Nolli (M5S).

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