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Terremoto Juventus e dimissioni, finisce era Andrea Agnelli

(Adnkronos) – Dopo 4576 giorni, si chiude l’era di Andrea Agnelli alla guida della Juventus. Il presidente più vincente della storia bianconera lascia la carica, si dimette con tutto il Cda e abbandona il vertice della Vecchia Signora dove era approdato il 19 maggio 2010. Agnelli, 46 anni, in 12 anni ha segnato un’epoca nella storia del club. 

Ha portato la società bianconera nella sua nuova casa, lo Stadium, inaugurato nel 2011, e ha condotto la Juve alla conquista di 9 scudetti consecutivi tra il 2012 e il 2020. Nello stesso periodo, sono arrivate anche 5 Coppe Italia. Al figlio del dottor Umberto rimane legato il periodo più vincente nella storia del club, che per 2 volte è arrivato a giocare la finale di Champions League. 

Con Agnelli al timone, la Juventus si è definitivamente rialzata dopo le sabbie mobili di calciopoli ed è tornata a primeggiare in Italia e a competere ai massimi livelli in Europa. Il club, dal 2010, ha iniziato una parabola ascendente anche in termini di bilancio, con un progressivo aumento degli investimenti e della qualità degli innesti della rosa. A metà del decennio scorso, la Juve – come ora con Massimiliano Allegri in panchina – ha dato l’impressione concreta di potersi sedere stabilmente al tavolo delle grandi d’Europa. Il 2018 è un anno di svolta, con l’all in rappresentato dall’acquisto di Cristiano Ronaldo. 

L’arrivo del fuoriclasse portoghese – un’operazione monstre a livello tecnico e finanziario – è destinato a segnare gli anni successivi della Vecchia Signora. La Juve continua a vincere in Italia ma non compie il passo decisivo in Europa: anzi, la crescita in Champions si arresta e si trasforma in un progressivo declino. Il covid, con la paralisi del calcio e la contrazione dei ricavi, è la mannaia che cala sul piano di sviluppo e che costringe la Juve a ripiegare. 

Il piano di crescita diventa progetto di gestione, club e squadra sembrano avvitarsi in una spirale calcistico-finanziaria. Nel 2021 Agnelli, con Real Madrid e Barcellona, è il promotore del progetto Superlega che naufraga nel giro di una notte e che determina la rottura dei rapporti con la Uefa. Nell’ultimo anno e mezzo, le apparizioni pubbliche del presidente bianconero si diradano. La Vecchia Signora, costretta a sposare una linea di ‘sostenibilità’ e sostenuta dalla proprietà con aumenti di capitale, finisce sotto i riflettori per il caso plusvalenze e per la gestione dei bilanci delle ultime stagioni, oggetto di inchiesta: sono le vicende che trovano ampio spazio nel comunicato che sancisce la fine dell’era Andrea Agnelli. 

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