Arvedi Caldonazzo: "Mercato Ue
invaso da prodotti extra-europei"
L'intervento dell'amministratore delegato del gruppo Arvedi nel corso dell'appuntamento "Lombardia 2030" promosso dalla giunta regionale lombarda: "In trent'anni di lavoro non ho mai visto una situazione così complessa, ma sono fiducioso per quanto riguarda il nostro gruppo perché abbiamo già compiuto con successo il processo di decarbonizzazione"
“Fattore Lombardia: come l’ecosistema territoriale accompagna il fare impresa” è stato il tema al centro del confronto cui ha partecipato Mario Arvedi Caldonazzo, Ceo del gruppo siderurgico cremonese Arvedi, in un confronto con Veronica Squinzi, amministratore delegato del gruppo Mapei, ed Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano. Il dibattito si è svolto nell’ambito dell’appuntamento “Lombardia 2030” promosso dalla giunta regionale lombarda al Pirelli Hangar Bicocca, con la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni, dell’economia, del sindacato e del mondo sociale lombardo.
Prima del confronto, è intervenuto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “La sostenibilità del sistema – ha detto il ministro – richiede anche un forte sostegno all’offerta produttiva; è necessario infatti riscoprire l’importanza del produrre. Le imprese lombarde devono continuare ad investire in formazione, innovazione e ricerca – ha detto ancora Giorgetti – ed il governo intende sostenere queste attività con programmi rivolti sia a creare i professionisti del futuro, sia ad adeguare i lavori tradizionali alle mutate esigenze”.
Arvedi Caldonazzo si è soffermato sulla difficile situazione attuale: “Nella mia carriera professionale di trent’anni di lavoro, questo è il momento più complesso mai affrontato ed il Cavalier Giovanni Arvedi afferma di non aver mai visto una situazione così, con una guerra in Europa, uno shock energetico, l’inflazione a doppia cifra ed una conseguente perdita di competitività delle nostre aziende, dal momento che questi fenomeni sono tipicamente europei. In questo contesto – ha proseguito l’a.d. del gruppo cremonese – i nostri mercati sono invasi da prodotti che provengono da altri paesi, dove operano imprese non rispettano le norme avanzate sul lavoro e sull’ambiente che sono invece pienamente osservate in Europa. Peraltro – ha detto ancora l’imprenditore – questo avviene proprio quando stiamo affrontando la transizione ecologica, un importante momento che richiederebbe maggiori risorse a disposizione. Tuttavia – ha affermato Arvedi Caldonazzo – le nostre imprese siderurgiche stanno tenendo, anche perchè noi abbiamo già compiuto il passaggio della decarbonizzazione che invece altri gruppi europei devono ancora compiere; la nostra azienda in particolare è completamente decarbonizzata, è un esempio di economia circolare perché si fonda sul rottame e solo una piccolissima quota di rifiuti finisce in discarica”.
L’imprenditore cremonese ha ringraziato il governo “che è intervenuto in modo determinato per il contenimento dei costi dell’energia” ed ha auspicato rapidi “provvedimenti da parte della Commissione europea per la tutela del nostro mercato. Infatti – ha proseguito – è evidente che l’acciaio proveniente dall’Asia ha costi inferiori e quindi servono misure emergenziali da parte dell’Europa”.
Guardando al futuro, Arvedi Caldonazzo ha espresso preoccupazione anche per quanto riguarda il reperimento del personale: “Dopo il Covid, le dimissioni si sono raddoppiate e nelle interviste fatte ai lavoratori l’aspetto salariale viene messo solo all’ottavo posto: credo quindi che questa sia una priorità anche per il futuro della Lombardia e si debba lavorare con attenzione su questo tema”. g.lo.