Concerto "Pater pauperum",
Cattedrale gremita
Cattedrale di Cremona gremita ieri sera per la "Pater pauperum", Cantata composta dal Maestro Federico Mantovani ed eseguita da un imponente compagine vocale e strumentale, che ha reso omaggio al patrono cittadino Sant’Omobono.
Un intenso viaggio musicale nella storia di Sant’Omobono, uomo di carità che dal 1643 è patrono di Cremona: è la Cantata “Pater pauperum”, composta dal Maestro Federico Mantovani ed eseguita ieri sera nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, gremita per l’occasione, dal Coro Polifonico Cremonese e dal Coro della Camerata di Cremona insieme con l’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici, diretti da Marco Fracassi. Cinque i solisti (il soprano Linda Campanella, il contralto Masako Tanaka Protti, il tenore Cosimo Vassallo, il baritono Marco Granata, il basso Frano Lufi) e due le voci recitanti (Alberto Branca e Michela Zaccaria) che hanno narrato la vita del Santo, facendo emergere le virtù del ‘padre dei poveri’.
Intense le note sprigionate dalla compagine strumentale e dal maestoso organo Mascioni suonato da Manara, che hanno saputo toccare il cuore del pubblico; la prima esecuzione dell’opera fu commissionata nel 1999 dal Maestro Fracassi e ancora oggi la Cantata mette in luce l’attualità della figura del Santo. «Omobono è sempre attuale, specie davanti alle povertà e alle fragilità sociali che interpellano costantemente la comunità civile e credente», ha sottolineato il Vescovo Napolioni.
Il concerto, realizzato con il sostegno della Fondazione Arvedi-Buschini e il patrocinio del Comune, è stato anche l’occasione per rivolgere un pensiero ai cremonesi scomparsi durante la pandemia di Covid-19, fra cui monsignor Franzini. I fedeli hanno inoltre osservato l’esito dei lavori di adeguamento liturgico che hanno interessato di recente il massimo tempio cittadino.
Federica Priori