"Domanda industriale di gas in discesa,
urgente fermare spirale depressiva"
L'eurodeputato Massimiliano Salini è intervenuto oggi in plenaria al dibattito su mercato unico dell'energia e costi delle bollette. "Gli Stati membri resistano all’illusione di affrontare i problemi con provvedimenti nazionali tampone. Sono infatti necessari acquisti europei condivisi, un fondo Ue contro la crisi energetica e un meccanismo del prezzo del gas efficace nel tutelare famiglie e imprese. Inoltre è indispensabile dare la precedenza agli investimenti nella rete infrastrutturale del gas".
«Nell’ultimo anno la domanda industriale di gas è crollata del 24% in Italia e del 20% in Europa. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, è il più grande calo della domanda europea nella storia. Per fronteggiare il caro bollette, molte aziende non fermano semplicemente gli stabilimenti contenendo i consumi di gas, ma stanno reagendo alla crisi delocalizzando la produzione in aree extraeuropee dove i costi dell’energia sono più bassi. E’ un grave segnale di allarme che le istituzioni Ue devono cogliere, reagendo con rapidità ed efficacia: l’impatto della crisi energetica è infatti potenzialmente devastante per il rischio di de-industrializzazione, che innescherebbe una spirale depressiva trascinando con sé, a cascata, filiere e posti di lavoro in tutta Europa. Occorre agire su due fronti. Anzitutto dobbiamo impedire la frantumazione del mercato unico dell’energia, che è necessario rafforzare. In secondo luogo servono massicci investimenti nelle reti dei gasdotti per importare il metano e distribuirlo in Ue».
E’ quanto dichiara l’europarlamentare Fi-Ppe Massimiliano Salini, intervenuto oggi in plenaria al dibattito su mercato unico dell’energia e costi delle bollette.
«Gli Stati membri – spiega l’eurodeputato – resistano all’illusione di affrontare i problemi con provvedimenti nazionali tampone. Sono infatti necessari acquisti europei condivisi, un fondo Ue contro la crisi energetica e un meccanismo del prezzo del gas efficace nel tutelare famiglie e imprese. Inoltre è indispensabile dare la precedenza agli investimenti nella rete infrastrutturale del gas, aumentando la capacità Ue di importazione trans-frontaliera e di connessione intra-europea, in particolare da sud verso nord e da ovest verso est. Disporre di una rete di gasdotti potente e interconnessa è infatti interesse di tutti gli Stati membri. Secondo studi del Parlamento Ue, un’efficace integrazione dei mercati energetici dei Paesi europei comporterebbe potenziali guadagni per l’economia dell’Unione pari a 53 miliardi di euro l’anno, 25 miliardi dal mercato dell’elettricità e 28 da quello del gas».