Cronaca

Teleriscaldamento, nuovo sistema
di calcolo tariffa? Strada in salita

La centrale di cogenerazione a metano di A2A via Postumia

Caro bollette ancora al centro dell’attenzione, soprattutto per quanto riguarda il teleriscaldamento. A Brescia proprio ieri, maggioranza e minoranza hanno accolto una petizione presentata da Legambiente la scorsa primavera, che chiedeva ad A2A di rivedere il sistema di tariffazione del teleriscaldamento, che per il 70% non dipende da fonti fossili.

A Cremona, è in corso da tempo un confronto tra Comune e A2A per capire come calmierare i prezzi, ma a differenza di Brescia, sotto il Torrazzo il calore proviene solo per il 40% dal termovalorizzatore, il resto viene dalle centrali di cogenerazione che funzionano a metano e ormai stanno diventando vetuste.

La relazione approvata all’unanimità dai consiglieri comunali bresciani chiederà ad A2A di utilizzare il metodo del cosiddetto “costo evitato”, calibrando cioè la tariffa del teleriscaldamento al risparmio di gas ottenuto rinunciando alla tradizionale caldaia.

Anche negli incontri cremonesi A2A ha parlato di un possibile cambiamento del sistema di tariffazione, in prospettiva di massima tutela possibile per i cittadini. La revisione potrebbe essere illustrata a novembre e venire applicata già nei primi mesi del 2023.  Ma sulla possibilità che questo cambio di tariffazione porti a un vantaggio duraturo per i cittadini pesano diversi dubbi, che emergono da indiscrezioni relative ai colloqui tra A2A e Comune di Cremona. Pare infatti che una modalità di calcolo della tariffa conveniente adesso per il cliente finale, potrebbe diventare penalizzante se dovesse cambiare lo scenario dell’approvvigionamento di energia. E non è possibile cambiare sistema di tariffazione a seconda di situazioni contingenti.

Per ora quindi non resta che confidare sulle promesse di A2A già diffuse nei giorni scorsi: sconto in fattura del 14%,  corrispondente a 3 centesimi per ciascun kWh consumato, qualora il prezzo del gas raggiunga il valore di 130 euro al MWh quale media PSV gennaio/settembre; e richiesta al Governo di applicare anche per il teleriscaldamento l’IVA agevolata al 5%. gbiagi

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